E' STATA MESSA IN PENSIONE D'UFFICIO PER INVALIDITA' FISICA E PERCHE' INIDONEA ALL'INSEGNAMENTO - OCENTE DEL LICEO SCIENTIFICO DI CARIATI DA SETTE MESI SENZA STIPENDIO E SENZA PENSIONE




Cariati Leonardo Rizzo – Sono sette mesi che ad una docente, cessata dal servizio con decorrenza da ottobre 2008, per accertata invalidità fisica, non viene dato nè lo stipendio nè la pensione. Trattasi della prof.ssa Caterina Gloria Scalioti, 62 anni di Cariati, docente di lettere presso il liceo scientifico S. Patrizi di Cariati, con un anzianità di servizio superiore ai 30 anni. La docente, a causa di improvvisa e grave patologia, è stata sottoposta a visita medica collegiale da parte della commissione medica provinciale di verifica in data 15 ottobre 2008 ed è stata subito dichiarata inidonea al servizio con risoluzione immediata del rapporto di lavoro. La docente, si è trasferita a Rapallo presso la sorella per avere assistenza e proprio dalla città ligure che ha avviato tramite il patronato di quella città, la pratica per poter usufruire della sua pensione.. La segreteria del Liceo Patrizi, in costante contatto con il patronato di Rapallo, ha curato la pratica con sollecitudine e competenza, in appena due mesi, anche per attendere alle diverse risposte provenienti dagli uffici provinciali preposti. Dal mese di ottobre 2008 alla docente non è stato erogato lo stipendio ne è stata assegnata la pensione, per cui da ben sette mesi non percepisce nessun emolumento, nè a titolo definitivo, nè provvisorio. La stessa docente, è per altro invalida civile sin dalla nascita, ha bisogno di cure specialistiche continue, che le vengono fornite a Genova e dove vive continuamente una situazione di grave disagio per se e per la sua familiare di natura economica, ma soprattutto psicofisica, perché non riesce a capacitarsi di così notevole ritardo per la definizione della sua pratica di pensione, quasi come se i guai e i malanni si siano concentrati tutti sulla sua persona. Telefonicamente abbiamo raggiunto la prof.ssa Caterina Gloria Scalioti a Rapallo per sentire il suo stato d’animo: “Sono mortificata e demoralizzata anche se i miei diritti acquisiti non me li nega nessuno. Oggi per sopperire alla mancanza di stipendio sono stata costretta a ricorrere a due prestiti postali per potermi sostenere e curare. Spero che Dio possa illuminare chi di competenza per risolvere al più presto il mio problema”.
La domanda sorge spontanea: si tratta di malaburocrazia e di troppa noncuranza degli uffici preposti? Caterina Gloria Scalioti, non sapendo a quale santo rivolgersi per ottenere risposte concrete, ha dato incarico ad uno studio legale di Genova per avere un riscontro preciso sulla sua pratica, in attesa di valutare la richiesta di danni morali e materiali. Senza dubbio trattasi di una vicenda penosa e anomala. Quando il Ministro Brunetta afferma che occorrono maggiori controlli non ha tutti i torti, ci vorrebbe una verifica ad ampio raggio per accertarsi del perché una docente messa in pensione d’ufficio da sette mesi ancora non riceve la sua sudata pensione di cui ha tanto bisogno. Intanto per saperne di più abbiamo chiesto al dirigente scolastico del liceo di Cariati, Antonio Latanza, di chiarirci il perché di questa situazione: “Per il nostro ufficio di segreteria – ha detto Latanza – la pratica è stata definita in tutti gli aspetti previsti e richiesti entro il 20 dicembre 2008, mentre altre indennità sono state attribuite successivamente con apposito decreto ed inviato agli uffici superiori. Evidentemente essendo la docente collocata a riposo all’improvviso, gli uffici non hanno avuto il tempo adeguato per istruire e liquidare la pratica. Solo che in questo caso – afferma Il dirigente scolastico del Patrizi – si poteva provvedere ad assegnare una pensione provvisoria, salvo conguaglio. Spero che in questi giorni si possa arrivare al risultato auspicato e si possano evitare contenziosi e immagine distorta della scuola sui mezzi d’informazione. Noi abbiamo svolto il nostro ruolo in tempi rapidi e in modo esaustivo sia nei confronti degli uffici superiori sia nel dare notizie ai legali della docente”.

x