La delibera 235 approda in Consiglio. si dimette Scarpello per far posto a Santoro; si elegge il presidente del Consiglio comunale






Leonardo Rizzo CARIATI – Il responso del Coreco del ricorso dell’opposizione alza la polemica negli ambienti politici cariatesi, mentre il Sindaco convoca il Consiglio Comunale con un nutrito ordine del giorno. Il Coreco di Cosenza ha respinto il ricorso proposto da quattro dei cinque consiglieri dell’opposizione del Comune di Cariati circa la nuova struttura organizzativa varata dalla Giunta municipale. Il ricorso non è stato esaminato perché non è materia di competenza del Coreco, quindi è stato respinto. A darne notizia è uno dei firmatari del ricorso, il socialista Leonardo Trento, il quale si è detto molto amareggiato e deluso della decisione del Coreco perché in netto contrasto con l’art. 127 del T.U degli Enti locali che prevede il ricorso alla delibera di 1/5 dei consiglieri, i quali possono sottoporre al controllo del Coreco le deliberazioni della Giunta municipale riguardanti "dotazioni organiche e relative variazioni". "Perché il Coreco non si è fatto carico di esaminare la delibera incriminata la quale contiene palesi illegittimità e dove dimostra chiaramente come la Giunta del Comune di Cariati con arroganza ha messo sotto i piedi le normative vigenti in materia di contratti di lavoro?" La Giunta comunale di Cariati -si chiede il consigliere comunale dell’opposizione il socialista Leonardo Trento - pur avendo mantenuto sei posizioni organizzative nella macchina comunale all’interno perché ha istituite dei servizi con a capo responsabili dipendenti di categoria B e C che possono compiere atti a rilevanza esterna? Inoltre gli stessi responsabili di posizione organizzativa sono stati nominati responsabili di un singolo servizio all’interno della loro posizione organizzativa. Poi – sostiene l’esponente socialista – per favorire un dipendente, noto esponente del Ppi, la G.M. ha creato un’area UPR al di fuori delle posizioni organizzative. Tutto questo in netto contrasto con il CC NL degli Enti locali. Alla luce del responso del Coreco e della "audacia" della G.M., abbiamo investito il Prefetto di Cosenza del problema". "Mentre restiamo in attesa di discutere in Consiglio comunale la delibera adottata dalla Giunta comunale, la famigerata 235. Infatti, alla luce di quello che la Giunta ha detto con la delibera 237, – conclude il consigliere dell’opposizione Leonardo Trento – è ormai chiaro che i destinatari delle pesantissime accuse fatte dal Sindaco & C di "diffusa illegalità e consolidata mancanza di rispetto delle norme di vario livello che regolano l'Ente" siano i sei demansionati dirigenti comunali e la sociologa dell'ufficio anagrafe". Intanto è stato convocato il Consiglio comunale per venerdì prossimo. Un Consiglio comunale che si preannuncia molto agguerrito per i numerosi punti posti all’O.d.g. e soprattutto per la discussione che si dovrà tenere sulla delibera della G.M. 235, punto richiesto dall’opposizione. In tal proposito lo stesso consigliere comunale, il socialista Leonardo Trento, oggi, ha depositato una richiesta presso la segreteria del Comune, nella quale chiede al Sindaco Arcudi, di convocare l’ex Sindaco Montesanto ed il commisario prefettizio dr. Carlo Ponte, in occasione della seduta del Consiglio di venerdì prossimo in merito alla delibera 235. Secondo voci che circolano negli ambiento amministrativi, pare che la maggioranza sia intenzionata a costituire una commissione per indagare su quanto affermato nella delibera 235, ovvero "sulla diffusa illegalità… a fenomeni di vischiosità… che hanno ostacolato, inquinato l’azione pubblica…". Pare inoltre che la discussione di questo punto avverrà a porte chiuse. Tra gli altri punti nel prossimo consiglio comunale si discuterà: la surroga del consigliere Nicola Scarpello, nominato assessore nei giorni scorsi, al suo posto dovrebbe entrare il primo dei non eletti, Dionigio Santoro; sarà eletto il presidente del Consiglio Comunale, si discuterà sul regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e delle commissioni consiliari.






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