Pubblichiamo integralmente la lettera che il consigliere dei DS Enrico Cuda, ha inviato al Sindaco di Cariati ed al segretario del suo partito dott. Fausto Sero
Al sig. Sindaco
Cariati
Al Segretario
Democratici di Sinistra
Cariati
La delibera di giunta n. 235 del 28/08/2001 ed i recenti articoli apparsi sulla stampa locale portano a conoscenza di tutti che l’amministrazione da te guidata ha dovuto riscontrare, su segnalazione del Segretario Generale, "… una situazione di diffusa illegalità e consolidata mancanza di rispetto delle norme di vario livello che regolano l’attività della Pubblica Amministrazione …" ; ciò sarebbe il denominatore comune a tutte le aree e servizi dell’apparato comunale.
Il deliberato è ancora più inquietante allorquando afferma "…l’esistenza di fenomeni diffusi di vischiosità delle procedure…" che ostacolano, inquinano e impediscono qualsiasi azione amministrativa e consegna all’opinione pubblica uno spaccato poco edificante, della macchina amministrativa, a tutti i livelli.
Mi rendo immediatamente conto che parlare di legalità nella P.A. può comportare il rischio di incamminarsi su un percorso difficile e tortuoso, poiché bisogna prendere in considerazione quei comportamenti dei singoli che non si ispirerebbero al rispetto delle norme; ma qui sarebbe necessaria una più profonda analisi in cui sarebbe facile incontrare l’arretratezza della struttura, la poca vocazione dell’apparato ai venti di cambiamento nella P.A. e quindi l’inefficienza di un sistema che non riesce a dare risposte alle esigenze di efficacia e di efficienza, di modernità e di trasparenza dell’attività amministrativa.
E’ facile anche pensare che l’assenza di legalità possa derivare da un rapporto anomalo tra la politica, la P.A. e gli affari, con particolare riguardo al rapporto tra l’apparato burocratico e la politica che ha consentito alla classe burocratica di attecchire e trarre un grande potere dalla propria posizione, senza mai dimostrare attaccamento e responsabilità nella gestione proprio in virtù della protezione acquisita con le proprie diramazioni nel sistema politico.
Tutto ciò è l’assunto di una problematica che forse è un po’ comune a tanti Enti Locali, a qualsiasi livello, ed è anche condivisibile nell’accezione generale.
Però non mi sento di condividere la denuncia del grave stato di "… diffusa illegalità…" di cui è permeata la delibera citata, perché non favorisce la corretta informazione e viene proposta in modo troppo generalizzato, sparando nel mucchio per cogliere tutti e nessuno.
Perché la generalizzazione è sempre ingiusta nei riguardi dei tanti funzionari capaci ed onesti, presenti nel nostro comune, ed è sbagliata perché è l’anticamera dell’assoluzione.
Infatti, a distanza di pochissimi giorni, in data 03/09/2001, con la delibera n. 237, è stata rideterminata la struttura organizzativa del comune che è l’esatta negazione della delibera n. 235 in esame in quanto non cambia nulla circa la definizione delle aree e l’assegnazione delle posizioni organizzative, e quasi nulla in termini di innovazione.
Insomma tutto o quasi è rimasto al proprio posto, dimenticando persino gli impegni assunti in campagna elettorale, mentre si vuol far credere all’opinione pubblica che è stata fatta chissà quale rivoluzione.
E tutto questo va in direzione opposta alle esigenze di sviluppo della nostra comunità perché limita la costruzione di un nuovo modello di organizzazione amministrativa governato dal rapporto tra efficienza e legalità.
Ed a questo rapporto il comune di Cariati deve tendere, apprezzando e rivalutando le risorse umane presenti che hanno dimostrato capacità e attaccamento al lavoro se intende correggere seriamente una macchina burocratica pesante ed inefficiente.
E’ quindi necessario fare delle scelte, che non sono sicuramente quelle compiute sotto i nostri occhi, perché queste sono non scelte; anzi l’assetto burocratico attuale sembra partorito da un momento di emergenza che potrebbe rivelarsi un’ ulteriore occasione in cui il potere politico abdica in favore di quello burocratico, oppure il risultato di un accordo pre elettorale a tutti sconosciuto.
E qui è doveroso fare richiamo alle supposte responsabilità in ordine ad altre questioni sollevate nella delibera, alle quali nessuno di noi può sottrarsi perché è stato ed è amministratore ed amministrato allo stesso tempo, anche chi dirige con alta specializzazione i vertici burocratici di codesto comune.
A questo punto si dica chiaramente a quali atti, circostanze e fatti si fa riferimento quando la delibera descrive una situazione catastrofica del comune, perché rimanere nel vago significa ingenerare confusione e dubbi nella gente che, invece, ha bisogno di chiarezza e di fatti precisi e circostanziati.
Ti ricordo che la ricerca della verità e l’affermazione della legalità sono stati i presupposti sui quali, nel recente passato, il sottoscritto ed altri, pure presenti nella tua giunta, hanno improntato la loro azione amministrativa senza tirarsi indietro in momenti particolarmente difficili, anche quando si è trattato di fare scelte dolorose.
Perciò, il mio dissenso sui recenti atti amministrativi non vuole essere un allontanamento dalla maggioranza ma esprime l’esigenza di una seria riflessione tesa, come nel passato, all’ottimale funzionamento dei servizi comunali e all’affermazione della politica come strumento di garanzia dei diritti del cittadino.
Cordialmente ti saluto,
ENRICO CUDA