Il disegno "Sibari Provincia" comincia a concretizzarsi. Cuda chiede la convocazione del Consiglio Comunale di Cariati






Leonardo Rizzo CARIATI - L’iniziativa di Giacinto Casciaro, antico e convinto sostenitore di " Sibari" provincia, di formare un Comitato popolare per coinvolgere tutti i Comuni da Cariati a Rocca Imperiale, dalla Sila Greca al Pollino, comincia a dare i primi frutti. Arrivano le prime adesioni e nei vari Comuni c’è la voglia di aderire al più presto all’iniziativa. Sono anni che si parla dell’istituzione di una nuova provincia ma, una serie di vedute politiche contrastanti, il campanilismo che ha fatto da padrone, le velleità delle singole città aspiranti a capoluogo e degli onorevoli interessati che hanno solo promesso, anche se, non sono mancate alcune proposte parlamentari, hanno sempre frenato il processo della sospirata istituzione della nuova Provincia cosentina. Oggi i tempi pare siano maturi. Infatti, il peregrinare di Giacinto Casciaro, lungo la costa e nell’entroterra del basso e alto Jonio cosentino, gli impegni assunti dagli amministratori che ha incontrato danno i primi risultati e le prime adesioni ufficiali. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Corigliano, già altri Comuni, piccoli e grandi chiedono a gran voce l’adesione al progetto Casciaro di "Sibari" provincia. Il consigliere comunale diessino, Enrico Cuda, lancia un appello alla maggioranza di convocare il Consiglio Comunale e deliberare sull’istituzione della nuova provincia. "Ritengo che sia giunto il momento di realizzare il progetto della nuova istituzione di una seconda "Provincia" nel cosentino". Ci ha dichiarato l’esponente dei DS Cuda – "Sono anni che se ne discute, senza mai arrivare ad una conclusione e questo perché – afferma Cuda – non si è mai superato l’ostacolo del "Capoluogo". Davanti a noi ci deve essere un solo obiettivo: l’istituzione della nuova provincia. Voglio solo ricordare che i residenti della Sibaritide subiscono danni gravissimi dal dover coattamente rimanere in un ambito provinciale di 800.000 abitanti quando la media dei residenti delle province italiane è inferiore a 400.000. Sono anche convinto che il decollo socioeconomico della Piana può avvenire solo nell’ambito di una propria Provincia. Per arrivare a ciò è necessario che gli aspiranti a "Capoluogo" mettano da parte i campanilismi e gli interessi che fino ad oggi hanno solo creato gravi ritardi senza approdare a niente e mortificando le aspettative dell’intero comprensorio della Sibaritide. Un invito va fatto anche agli amministratori di Castrovillari a sostenere questa iniziativa perché uniti si vince e divisi si perde. Nei prossimi giorni per quanto riguarda i DS – conclude Cuda – chiederemo al Sindaco Arcudi di convocare il Consiglio Comunale di Cariati per aderire formalmente a "Sibari" provincia ed essere tra i promotori di questa iniziativa". A dir il vero nei primi giorni di Agosto il Sindaco di Cariati Domenico Arcudi, il Vice Sindaco Agazio Giovanni, gli assessori Mario Sero, e Tommaso Critelli, i Consiglieri comunali Antonio De Nardo e Antonio Arcuri si sono incontrati con il presidente del Comitato Giacinto Casciaro e dei suoi collaboratori Anna Maria Brunetti e Cosimo Esposito per discutere sulla problematica dell’istituzione della nuova provincia. In quell’occasione il Sindaco Arcudi, nel corso dell’incontro, ha sottolineato che il Comune di Cariati guarda con interesse all’iniziativa. Si è detto convinto della necessità che questa volta si vada fino in fondo ed ha espresso l’auspicio che vengano superati definitivamente gli egoismi campanilistici e che tutti insieme ci si ritrovi intorno all’unica proposta realisticamente e legislativamente possibile, cioè, la proposta di una nuova Provincia con capoluogo Sibari, che vada da Cariati a Rocca Imperiale e che, possibilmente, comprenda anche Castrovillari. Arcudi ha anche sottolineato con molta forza che Cariati aspira a stare nella nuova Provincia con l’autorità ed il prestigio che merita per la sua storia, le sue tradizioni, i solidi legami che intrattiene con le cittadine del suo hinterland.






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