LE ULTIME DALL’OSPEDALE –SCOPELLITI DA SCACCO MATTO AL SINDACO SERO E LO MANDA A CASA CON UN ALTRO SECCO NO – PER IL “COSENTINO” NON C’E’ PiU’ NIENTE DA FARE E’ STATO BELLO SOGNARE”





REDAZIONE – Ospedale “Vittorio Cosentino”: ultimo atto.
L’ennesimo tentativo del sindaco Filippo Giovanni Sero, che l’altro ieri si è incontrato con il commissario straordinario alla salute, il governatore Giuseppe Scopelliti, è andato a vuoto.
Il presidente è irremovibile: “Il piano di rientro non cambierà di una sola virgola”.
Significa che il presidio sarà chiuso, o “riconvertito”, dicono in regione, ma giusto per attenuare e rendere meno dolorosa la dipartita di una struttura che nella sua trentennale storia ha reso ottimi sevizi ad una popolazione che abbraccia quasi tutta la limitrofa provincia di Crotone ed il Basso Jonio cosentino.
Il Sero va a Catanzaro assieme ad uno che di medicina ospedaliera se ne intende, il cardiologo Nicola Cosentino, gran conoscitore della materia anche in termini di numeri, quei maledetti numeri che, pare ai più, sono stati letteralmente stravolti, come se si trattasse di dati opinabili.
“Il presidente Scopelliti, devo dire con estremo garbo, ha convinzioni granitiche, ed a nulla sono valse le nostre ragioni documentali. ll fatto “strano” è che ci abbia convocato solo per certificare una posizione rigida che d’altronde già conoscevamo. O meglio, non ci eravamo fatta alcuna illusione”.
L’incontro catanzarese pare sia stato organizzato dal Vescovo della Diocesi Rossano – Cariati, Santo Marcianò, un’autorità religiosa e morale “cui va – spiega Sero – tutta la nostra riconoscenza per l’impegno forte e deciso che ha assunto nel merito”.
Intanto del tema comincia ad occuparsi anche la stampa nazionale, a cominciare da “Il Manifesto” che ha dedicato alla vicenda un’intera pagina.
Ma neppure la cassa di risonanza mediatica smuove Scopelliti: “Abbiamo capito – chiarisce il sindaco – che qualsiasi concessione egli avesse fatto a Cariati avrebbe avuto un effetto dirompente in tutta la regione, tanto che non siamo riusciti a strappare nemmeno una promessa a medio o lungo termine”.
Insomma, il destino è segnato; entro i primi mesi del 2012 il “Cosentino” chiuderà i battenti per trasformarsi in una Rsa, una residenza per anziani con un punto di primo intervento (una sorta di pronto soccorso risicato); un poliambulatorio, peraltro esistente e perfettamente funzionante; il servizio dialisi ed i laboratori di analisi e diagnostica per immagini.
La gente, ovviamente già a conoscenza dell’infruttuosa missione regionale, è letteralmente sconcertata e le reazioni, che sembravano sopite, potrebbero essere devastanti anche per l’ordine pubblico.
Già si annunciano, più o meno velatamente, clamorose proteste, perché quaggiù nessuno ha voglia di mollare, perché arrendersi, diceva Confucio “è il più grande vantaggio che si può dare al nemico”, che da queste parti ha nome e cognome: Giuseppe Scopelliti.




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