Ultimati e collaudati i lavori del porto di Cariati
Leonardo Rizzo CARIATI – Sabato 30 giugno scorso con il collaudo tecnico amministrativo, il porto di Cariati ha chiuso i lavori ed è agibile sotto ogni profilo. La commissione, presieduta dall’ing. Giuseppe Buggè e dai suoi componenti l’ing. Giuseppe Nicolò, il dott. Sirio Amendola, il dott. Nicola Macrì, presente l’ing. Capo dell’opera Giovanni Ricca e la ditta appaltatrice la CIR costruttori di Rovigo, ha effettuato tutti i necessari rilievi dei lavori progettuali, delle relative perizie e di tutti i provvedimenti regionali. Al termine la commissione ha decretato con un verbale di consegna la fine dei lavori del porto. Alla firma dei verbali erano presenti per l’amministrazione comunale il Sindaco Domenico Arcudi, il vice sindaco Giovanni Agazio, l’assessore ai Lavori Pubblici Mario Sero, l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Santoro ed il responsabile tecnico geometra Alfredo Genovese. Con la consegna della struttura all’Amministrazione comunale, si realizza un sogno durato circa 25 anni. La storia del porto di Cariati inizia nel lontano 1975. Il progetto originario del porto di Cariati si riferiva ad un modesto rifugio per natanti (molo rifugio) ed era costituito da uno specchio d’acqua protetto da una scogliera con una banchina a giorno, il tutto dell’importo di un miliardo. Dopo un primo esame da parte del Consiglio Superiore dei LL.PP, che lo restituì per integrazioni e modifiche, fu rivendicato dalla Regione Calabria e approvato dal CRTA nel 1979 aggiornandolo anche in linea economica ad un importo complessivo di cinque miliardi. L’inizio dei lavori del 1° lotto è avvenuto sotto l’amministrazione di Antonio De Nardo, la Regione Calabria finanziò solo una parte dell’opera. Nel 1983/84, Sindaco il compianto Rocco Trento, fu redatto un progetto generale di completamento dell’importo di 12 miliardi e 200 milioni. Con una delibera del CIPE del 1984 il Comune di Cariati fu ammesso ai finanziamenti FIO 85 per il maggior importo di 14 miliardi e 25 milioni. La gara d’appalto fu vinta dalla Lesca-Farsura. Nel corso degli anni per una serie di problemi della ditta appaltatrice, implicata in vicende giudiziarie, i lavori ritardarono notevolmente fino ad arrivare al 1993, quando il sindaco dell’epoca Serafino Trento attuò la rescissione dell’appalto. Il nuovo appalto venne vinto dalla CIR di Rovigo. Con l’arrivo a Palazzo Venneri del Sindaco Cataldo De Nardo, i lavori subirono un fermo totale anche perché il nuovo Sindaco rimosse i tecnici che ben avevano operato sostituendoli con altri. Intanto la ditta CIR chiede un risarcimento danni di circa quattro miliardi mentre i lavori ristagnano. Solo con l’arrivo dell’amministrazione guidata da Damiano Montesanto, la questione è risolta, la ditta si accontenta di appena trecento milioni ed i lavori riprendono. Oggi, con il collaudo tecnico amministrativo, finalmente, si pone fine ad una vicenda che è durata troppo tempo. "Ritengo che sin da subito – ci dichiarato l’assessore ai LL.PP. Mario Sero – dobbiamo rimboccarci le maniche per avviare una nuova procedura in modo da ultimare tutte le strutture previste nel progetto originario e non realizzate. Abbiamo già avviato la richiesta per avere un incontro urgente con gli assessori ai LL.PP. e del Turismo alla Regione Calabria. Come amministrazione riteniamo necessario il completamento dell’opera, perché essa rappresenta un punto di riferimento importante per i natanti in transito nel tratto di mare tra Crotone e Sibari e per quelli che provengono dalla Grecia". Le opere non realizzate cui si riferisce l’assessore Sero sono: il completamento dei fabbricati e dei box dei pescatori, gli arredi di banchina, l’illuminazione, il collegamento viario, il viadotto che collega il porto alla SS 106. "E’ un nostro impegno – hanno detto il Sindaco Domenico Arcudi ed il vice Giovanni Agazio – attivarci per reperire i fondi necessari per il completamento del Porto".