RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA NOTA DEL CIRCOLO DEL PD DI CARIATI
COMUNICATO STAMPA
Gli stati generali del Partito, convocati dal Commissario Pd Calabria, Adriano Musi, domani a Lamezia Terme a discutere di sanità pubblica, rappresentano una ghiotta occasione per affrontare, finalmente, un tema che sta preoccupando l’intera regione ed, in particolare, le popolazioni della Sibaritide, in questi giorni in lotta proprio per difendere il sacrosanto diritto costituzionale alla tutela della salute.
L’imput al vertice lametino, cui parteciperanno tutti i parlamentari calabresi del Pd e gli organi direttivi periferici, è arrivato proprio da questa porzione di Calabria che si è ritrovata priva, a causa di un Piano di rientro iniquo, di due presidi (quelli di Cariati e Trebissace) fondamentali nell’erogazione di servizi di buona qualità.
Credo che per affrontare la questione, assi complessa, sia necessario avere una visione d’insieme del pianeta sanità
Pur ritenendo che una riorganizzazione è necessaria, non è possibile che tutti i “debiti” e le anomalie del settore debbano essere scontati solo ed esclusivamente dalla fascia jonica cosentina che si ritroverà con un solo ospedale (quello di Rossano) il quale dovrebbe servire una popolazione residente di oltre 270 mila unità e con un rapporto di posti letto pari a 1/1000 abitanti, mentre i parametri nazionali sono di 4/1000.
Mi aspetto che il Partito s’impossessi davvero della problematica e proponga soluzioni efficai ed efficienti.
Le lotte popolari degli ultimi giorni sono un campanello d’allarme preoccupante: la gente, sul tema, sta mostrando di essere anni luce più avanti di noi.
Noi non abbiamo mai preteso l’ospedale “sotto caso”, atteso che il nosocomio non è solo di Cariati, ma appartiene a tutto il territorio, compresa una casta area del crotonese, per una popolazione servita di 80 mila abitanti che d’estate triplica.
È necessario tenere conto dell’orografia e delle pessime condizioni di viabilità, ivi compresa la famigerata statale 106.
Rilevante è anche la posizione geografica del “Cosentino”, unico presidio ad essere posto proprio sulla statale che è, purtroppo, teatro di troppe vittime.
Non s’è mai registrato un caso di malasanità a Cariati; i dipendenti non sono in esubero ed i conti tornano.
D’altra parte, prima del governo Scopelliti, avevamo chiesto un indirizzo riabilitativo, consapevoli che la riconversione, quella vera, non potesse essere più ritardata.
Ma l’accordo in questo senso siglato nell’agosto 2009, non è stato mai rispettato.
C’è una nota positiva: la battaglia civile, condotta soprattutto dalle donne e dalle “mamme coraggio”, ha riappacificato gli animi, nonostante i goffi tentativi destabilizzanti di uno sparuto gruppo di voltagabbana che tende a sfruttare l’occasione per fomentare zizzanie e preparare il terreno in vista delle elezioni amministrative di primavera.
A quanti giudicano il nostro modo di fare nocivo, rispondiamo con i fatti.
Ed i fatti dicono che il prossimo martedì una delegazione del comitato pro ospedale sarà ricevuta in regione, al dipartimento sanità, per riaprire un tavolo tecnico e discutere pacatamente con numeri alla mano.
Quei numeri che a Scopelliti erano stati presentati falsati, così come qualcuno gli aveva suggerito certe ignobili nefandezze sulla manifestazione di protesta occorsa a Cosenza, che noi continuiamo a condividere perché pacifica e legittima.
Certe lettere, poi, che circolano a Cariati, preparate da chi si ostina, nonostante le stroncature elettorali, ad ordire regie occulte, e firmate ingenuamente, sono trappole per sciocchi cui spesso cadono consapevolmente anche consiglieri comunali in gonnella.
Insomma, il governatore e mal consigliato da qualcuno che si dice amico di questo territorio.
Il Segretario
Fausto Sero