CARIATI L’UDC SCENDE IN CAMPO E PRESENTA IL SUO CANDIDATO ALLA PROVINCIA FRANCESCO COSENTINO TESTIMONIAL D’ECCEZIONE IL PRESIDENTE DEL PARTITO BUTTIGLIONE, L’ON OCCHIUTO E TREMATERRA
CARIATI – Pasquale Loiacono - Signori, ecco l’Udc: la formula magica che unisce e sintetizza l’esperienza con la frenesia di costruire.
Un progetto vincente, capace di “fare rete” in una dimensione territoriale e di aggregare i centristi del Basso Jonio cosentino, in particolare quelli del collegio elettorale di Cariati, prontissimi alla battaglia delle consultazioni provinciali prossime venture.
È la summa del discorso del segretario politico dell’Udc cariatese, Domenico Liguori, nel pomeriggio che incorona Francesco Cosentino alla candidatura per un seggio nel parlamentino provinciale.
Il parterre, nello stipato centro sociale della Marina, è d’eccezione: c’è l’aspirante presidente Roberto Occhiuto; il consigliere regionale Michele Trematerra e il presidente nazionale del partito, il filosofo Rocco Buttiglione, il quale, stimolato dall’ottima moderatrice, la giornalista e scrittrice Assunta Scorpiniti, rammenta la “resistenza morale e culturale” all’egemonia comunista (“che era peggio di Berlusconi”, dice): “Oggi, nella civiltà dell’immagine e dell’apparire ad ogni costo, la politica ha bisogno di verità, oppure si riduce ad una semplice e catastrofica lotta per il potere. Noi dell’Udc, invece, ci poniamo in una posizione critica fra destra e sinistra. In altri termini, non crediamo che Berlusconi sia il salvatore della patria, ma nemmeno che rappresenti l’anticristo: vogliamo parlare dei bisogni reali del Paese”.
Ma tocca a lui, a Francesco Cosentino, emozionato da cotante espressioni di affetto e simpatia: “Siamo i protagonisti della nostra storia, e denunciamo a voce alta e fiera lo stato di vergognoso abbandono in cui versa questo territorio. Saranno pure parole e frasi fatte, ma ancora nessuno dei politici, che ci considerano solo numeri per soddisfare le proprie ambizioni, ha mai tutelato questo territorio”.
Cosentino lancia la sfida: “Ci dica, chi ha avuto il privilegio di rappresentarci, quale passione, quale coraggio, quale impegno ha prodigato, ad esempio, al fine di risolvere il dramma della viabilità locale. Siamo prigionieri in casa, con una statale 106 che miete vittime ogni giorno; con un’intera popolazione, come quella di Scala Coeli, che da oltre 3 anni è sequestrata in casa perché le strade che la collegano al cosiddetto mondo civile sono inagibili”.
Ma non è il classico “lamento”: “Noi siamo fieri, e con fermezza ci batteremo perché l’ospedale di Cariati, modello di buona sanità in tutta la regione, smantellato con tenacia dai burocrati del malaffare, continui a garantire alla nostra gente il diritto alla salute, perché l’unico federalismo che noi sosteniamo è quello morale, che evita di partorire i manager pubblici dello spreco e dello sfascio.
Il candidato Cosentino invita pure a riflettere sui problemi “minimi” di ogni giorno che, se risolti, allevierebbero i drammi quotidiani.
Il riferimento è alla raccolta differenziata dei rifiuti; alla tutela dell’ambiente; al rispetto dell’assetto urbanistico; alla cura delle condizioni essenziali e dignitose della persona, considerata non alla stregua di una risorsa da sfruttare, ma una ricchezza da valorizzare.
Gli fa eco il consigliere regionale Michele Trematerra: “Nessun ospedale calabrese deve chiudere, giacché le responsabilità dello sfascio sono di tutti, e tutti si devono adoperare per rendere decoroso il sistema sanitario della regione”.
Ed arriva lui, “l’enfant prodige” dell’Udc diventato adulto; il “Peter Pan” che ad ogni competizione non ha paura di volare: Roberto Occhiuto, lo sfidante scomodo che da grande vuole fare il presidente della provincia.
Occhiuto, fedele al principio casiniano della “equidistanza”, ribadisce, riferendosi ai diretti concorrenti: “Gentile e Oliverio per me pari sono, nel senso che essi rappresentano le due facce della stessa medaglia. Stesse contraddizioni, medesime discordanze”
L’idea di provincia: “Più snella. Non ha senso avere un assessore all’istruzione ed un altro all’edilizia scolastica”.
Eventuali ballottaggi: “Chiederemo, per il bene della provincia, garanzie. Ma questa volta scritte e rese pubbliche”.