LE ULTIME DALL’OSPEDALE – INASPETTATA VISITA “NOTTURNA” DI MONS, SANTO MARCIANO’ AI MANIFESTANTI CHE DA SEI GIORNI HANNO BLOCCATO LA SS 106 – PROTAGONISTI LE DONNE DI CARIATI CHE DIFENDONO, CON DIGNITA’ E CORAGGIO, IL DIRITTO ALLA SALUTE






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CARIATI – Pasquale Loiacono Le donne sono le vere, autentiche protagoniste della clamorosa protesta, giunta al sesto giorno, dell’occupazione della statale- 106 jonica.
Sono lì, imperterrite, sotto il grande gazebo allestito sull’asfalto, giorno e notte.
Giovani o anziane non importa: sanno pazientare, ed il tempo, il loro tempo, così diverso, e migliore, lo investono con sagacia, sfruttando l’occasione per ritrovare sapori e profumi perduti; amicizie ed intrecci che solo la complicità femminile sa costruire, finanche sulle macerie di una società minata dalle aspirazioni di qualche proconsole periferico, satrapo improvvisato di un improbabile imperatore, a sua volta ostaggio delle aspirazioni secessioniste della Padania che non c’è.
La “ribellione” delle donne cariatesi non è la “Lisistrata” di Aristofane, ma un malcontento covato da tempo, scavato nel volto da una rabbia fiera e determinata, perché loro, che hanno partorito quaggiù, nell’ospedale cariatese, di sentire le ragioni “contabili” del commissario governativo Scopelliti non ne vogliono saperne.
Ma c’è anche una “nostalgia” prosaica, perché con la chiusura del reparto di ostetricia è sparito dal codice fiscale l’identificativo catastale di Cariati, il glorioso B774 che connota per la vita l’identità di migliaia e migliaia di nati presso il “Cosentino”.
L’altro ieri, intorno alla mezzanotte, i manifestanti hanno ricevuto la graditissima visita del Vescovo di Rossano – Cariati, Monsignor Santo Marcianò, reduce da Milano, che, atterrato all’aeroporto di Lamezia Terme, e dopo un impegno personale a Crotone, ha voluto di proposito percorrere la statale 106 per ritornare in sede.
Fra lo stupore generale, Marcianò, si è fermato per parecchi minuti, colloquiando con il sindaco Filippo Giovanni Sero, anch’egli piacevolmente meravigliato, e con tutti i cittadini.
Il sant’uomo ha ripetuto le parole di conforto e di speranza ampiamente anticipate in una lettera di qualche settimana fa, attraverso la quale aveva espresso “vicinanza, solidarietà e condivisione per una causa vitale che tocca i bisogni primari della nostra gente. Confermo la convinzione che le necessarie riforme nel campo della sanità e la legittima preoccupazione nell’evitare sprechi e razionalizzare le risorse, non possono mai giustificare scelte che finiscono per privare la gente di servizi essenziali”.
Marcianò, in questo caso impegnato nel ruolo cristiano del mediatore, sta cercando di tessere una serie d’incontri caratterizzati unicamente dal buonsenso delle parti contendenti, e d’altra parte sembra che lo stesso Scopelliti, almeno a quanto riferiscono le agenzie di stampa, abbia lasciato aperto uno spiraglio nel gran guazzabuglio della sanità calabrese, una fievole luce in fondo al tunnel.
Nelle prossime ore potrebbero esserci sviluppi importanti, ma nessuno più s’illude, e la parola d’ordine è ancora quella di resistere.

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