RCEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA NOTA DI NICOLA SERO, DEL DIRETTIVO PROVINCIALE DEL PD: "RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE...SCOPELLITI è UN INCIDENTE DI PERCORSO !"





CARIATI - Al mistificatore della verità Scopelliti, alla sua soggiogata maggioranza Regionale, al suo servile codazzo che lo segue come un’ombra, ovunque, devono essere sembrate ininfluenti le puntuali obiezioni tecniche, che di fatto smontano il suo sbilenco Piano sanitario, rappresentategli dai Sindaci del basso ed alto ionio cosentino, nonché dai coraggiosi primi cittadini dell’alto Crotonese. Il liquidatore della sanità pubblica calabrese continua a ripetere, scioccamente, che Cariati, Trebisacce, Corigliano, Cetrara, Cassano ecc. non hanno mai avuto ospedali. Le sue elucubrazioni mentali indignano sempre di più le popolazioni che rivendicano il rispetto di un loro legittimo diritto. La sua vacillante ed approssimativa conoscenza della geografia, per esempio, lo porta ad affermare che la Calabria confina con la Puglia e quindi i cittadini della Sibaritide possono curarsi, secondo lui, nella vicinissima Taranto o con un piccolo balzo in avanti raggiungere agevolmente Bari, ( la Basilicata per costui confina, probabilmente, con la Toscana). Questo è il politico che ci amministra, l’uomo colto che governa la Calabria, il pupo chiamato dal puparo Berlusconi a liquidare il servizio sanitario nella Sibaritide oltre che nella provincia di Cosenza e in altre aree depresse della nostra amara terra di Calabria. Tagliare, tagliare e poi ancora tagliare è il convincimento di questa armata brancaleone che non ascolta la gente, non analizza i dati che gli vengono sottoposti, non esamina i risultati dei singoli ospedali e non si preoccupa del disagio che da domani dovranno sopportare oltre 270 mila abitanti della sibaritide. L’arroganza di costoro è, di sicuro, l'aspetto più sconvolgente della vicenda. Perché evidenzia una sorta di intolleranza "naturale", tipicissima dei regimi e delle masse plaudenti che li sostengono, alla quale noi figli della democrazia non siamo più avvezzi da sessantacinque anni almeno. Le macroscopiche violazioni di legge del Piano di rientro predisposto dal liquidatore Scopelliti, e perfino gli aspetti anticostituzionali del provvedimento, passano per questa assurda maggioranza politica di centrodestra, in second'ordine. Quello che sconcerta è lo spettacolo che una impressionante pletora di servi sciocchi, sempre più autocompiaciuta della propria coesione politica, condivide tutte le posizioni che Scopelliti assume, compresa quella che le proposte e le idee degli altri non hanno ragion d’essere. Questa band di saccenti non conosce il lindore del nostro Ospedale, l’attenzione premurosa degli infermieri dinnanzi alle emergenze, la faccia apprensiva, perché umana, della dottoressa di turno all’accettazione del pronto soccorso, il prodigarsi e il sorriso dell’anestesista e del chirurgo ogni qualvolta una vita umana viene salvata. Li ho visti talvolta scoglionati per gli stipendi miserrimi, ma sempre lì, con la passione di sempre a lottare per fare presto, per dare riparo ai sofferenti, per donare un sorriso ai parenti, per dire ch’è andato tutto bene, che non c’è più da preoccuparsi, che “ci si può tornare ad occuparsi delle cose della vita”; che la morte, un istante prima vicinissima, è ormai lontana, perché l’intervento è riuscito! Tutto questo uno Scopelliti qualunque, forte dell’incarico ricevuto dai suoi padroni di Roma, ha decretato di cancellarlo definitivamente. La gente della fascia ionica che va da Cirò ai confini della Basilicata sa che Scopelliti non ha gli attributi per dimettersi da Commissario, sa pure che questo signore è un incidente di percorso, di certo non il padrone della sanità calabrese. Il suo accanimento terapeutico contro la sua gente lo porterà alla sconfitta politica. La gente di Calabria sa che dinanzi ad un personaggio che poggia la sua forza sulla provocazione e sull’arroganza politica, davanti a chi non vive le sofferenze di quanti in un borsone dovranno mettere, da domani, quattro stracci per affrontare il viaggio della speranza alla ricerca della sanità scippatagli“…è dovere della collettività resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave”! così ha sostenuto, con grande dignità e alto senso dello Stato, l’eccellente magistrato F.S. Borrelli.
Nicola Sero
Membro Direttivo Provinciale

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