LE ULTIME DALL’ODPEDALE: SCIOPERO DELLE FAME , SESTO GIORNO PER IL SINDACO,SECONDO PER IL CAPOGRUPPO DEL PD – DOMANI CORTEO DEI CITTADINI E SCIOPERO DI TUTTE LE SCUOLEDI CARIATI E DEL CINRCONDARIO
REDAZIONE – Ospedale: sembra un bollettino di guerra.
Sesto giorno di sciopero della fame del sindaco, Filippo Giovanni Sero, ed il secondo del capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Mario Sero.
Ieri è stato il giorno della mobilitazione popolare: centinaia di cittadini hanno consegnato spontaneamente i certificati elettorali che saranno inviati in prefettura prima del 16 settembre, il fatidico giorno in cui il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, comunicherà, nel corso di un incontro già in agenda coi sindaci del territorio, quali saranno le sorti della struttura sanitaria.
Intanto monta la rabbia popolare che domani, a partire dalle 9, sfocerà in un grande corteo, pacifico, con in testa tutti gli studenti del circondario.
Il primo cittadino non si arrende: “La mia protesta continua almeno fino al giorno dell’incontro col presidente della regione, Dopo, se i risultati non saranno positivi ed utili per una popolazione dimenticata da tempo immemorabile da coloro i quali, negli anni, si sono avvicendati alla gestione della cosa pubblica. Se non avremo risposte adeguate e se, soprattutto, ci negheranno il diritto sacrosanto alla salute, sancito dalla Carta Costituzionale, non potrò certo frenare “eccessi” popolari che potrebbero manifestarsi nella gente comune, quella stessa gente che chiede di essere rispettata come persona e come italiano”.
Il cartello che campeggia nel largo cortile dell’ospedale è emblematico: “Anche i calabresi sono italiani”.
Già, ma fino a che punto?
Ce lo spiega il sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici: “Non si tratta di una protesta che riguarda la sola città di Cariati. Il “Cosentino” è di tutto il territorio che ha necessità vitale di una struttura del genere. Brutalmente, il rischio di lasciarci le penne, in caso di necessità, è 20 volte maggiore di altri cittadini “più fortunati”.
Donnici precisa che le polemiche sulle responsabilità pregresse relative alla situazione attuale “lasciano il tempo che trovano: noi dobbiamo necessariamente lottare per il mantenimento dell’ospedale di Cariati”.
Ergo: “Nessuna divisione, ma compattezza, tenendo presente che il territorio, da Cirò Marina (Crotone) a Rocca Imperiale è la zona più derelitta più abbandonata della Calabria le cui popolazioni non possono più tollerare gli scempi che i governi nazionali e regionali hanno operato negli anni”.
Amaro sillogismo: “Se la Calabria è l’ultima regione d’Europa e la fascia jonica è l’ultimo lembo calabrese, la summa è che quaggiù siamo gli ultimi degli ultimi: senza ferrovie, senza strade, senza collegamenti. Abbandonati. Ma resisteremo”.
Così è, se vi pare.