La Sanità è un diritto, Scopelliti non può decidere contro la Calabria e i calabresi.
Lo sciopero della fame del Sindaco di Cariati e del Capogruppo del PD Mario Sero, dettato dalla scelta scellerata del Commissario Straordinario Scopelliti di ammazzare la sanità pubblica in Calabria per rispondere alle direttive dei suoi padroni romani, crea rabbia e preoccupazione nella gente. Il silenzio assordante del Governo Regionale e qualche dichiarazione fuori luogo e scomposta di taluni rappresentati regionali forzano il popolo sovrano a organizzarsi in azioni di lotta dura. “Scopelliti e i suoi amici lo sappiano, l’eroica Cariati non resterà a guardare”, questo è il grido di indignazione che accomuna i cittadini, di ogni età, estrazione sociale e colore politico in questi giorni. Avere una struttura sanitaria eccellente, come quella di Cariati, è un patrimonio a cui nessuno può rinunciare. Farla morire, è come far morire la speranza di tanti cittadini che chiedono ogni giorno sanità. Dopo anni di bugie, di attacchi, di prese in giro e di derisioni (da parte di certi governanti), la gente è di nuovo in piazza a gridare la propria rabbia, la voglia di avere quello che qualsiasi Stato civile assicura ai propri cittadini. Si prospetta, infatti, una sanità asservita ai voleri dello stato-padrone, i cui valori saranno fondati solo sull'immagine e non sull'essere della persona. In questi due anni, lo Stato italiano ha licenziato migliaia di lavoratori ed altrettanti si appresta a licenziarne nei prossimi anni, il tutto sotto il colpevole silenzio (o indifferenza) della società. Tutto viene fatto passare come necessario, indispensabile, ma mai si è detto che dietro quei numeri ci sono persone in carne ed ossa che, per anni hanno portato avanti il servizio sanitario, come quello dell'istruzione pubblica, ai vertici dell'Europa per qualità. Nessuno ha mai spiegato questo accanimento, selvaggio, contro la sanità e la scuola; non ci hanno spiegato che probabilmente dietro i tagli al servizio sanitario pubblico come a quello della scuola, c'è un disegno di destabilizzazione per far sì che in nome della razionalizzazione si elargiscono soldi alla sanità privata e alle scuole private con grande sfregio alla Costituzione. Solo in questo modo, lo stato-padrone, potrà controllare le menti come già fa con l'informazione. I Calabresi, tutti, e gli eroici Cariatesi non ci stanno. I giovani studenti, questa volta con i propri padri e le mamme, gridano con forza la rabbia, la voglia di difendere i diritti della sacra carta, e chiedono che i posti letto tagliati, così come le cattedre scolastiche cancellate, siano tutti ripristinati. C'è carenza di servizi sanitari, c’è l’assalto alla scuola pubblica ma tutto viene fatto passare come logico e giusto. I lavoratori della conoscenza della CGIL di Cosenza non ci stanno a subire la chiusura di punti nevralgici nella erogazione del servizio sanitario come gli ospedali di eccellenza di Cariati, Corigliano, Trebisacce ed altri 8, nella solo provincia cosentina, dal ragioniere straordinario Scopelliti. Il mondo della scuola chiede a tutti quelli che hanno a cuore il futuro del Paese, a tutti coloro che ancora credono in un cambiamento, a tutti coloro che vogliono una sanità di qualità, efficace ed efficiente di essere vigili per impedire che, da domani, gli ammalati calabresi vengano ammassati come in un pollaio nei pochi ospedali che rimarranno aperti nella provincia di Cosenza e nella Regione. La protesta democratica e pacifica sarà, questa volta, convinta, determinata, forte e si concluderà solo col raggiungimento del traguardo finale in quanto diritto dovuto. L’ospedale è di tutti i cittadini bisognosi di cure. Impari il Governatore Scopelliti che non ha titoli per negare il diritto alla sanità a centinaia di migliaia di calabresi. Organizzare un sistema, quantunque in crisi, non significa “violentemente” sopprimerlo! “La violenza è l'ultimo rifugio dei deboli “ scriveva Isaac Asimov.
Nicola Sero
Direttivo Provinciale Flc-cgil Cosenza