LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA ON. GIUSEPPE SCOPELLITI
Pregiatissimo Presidente; rimbomba ancora nell’ara la magica parola, da Lei adottata, quale slogan elettorale, attraverso cui e’ riuscito ad avere la fiducia dei calabresi, onesti e fiduciosi. La invitiamo a prendere atto con l’umiltà propria dei calabresi, che Ella ultimamente pare aver smarrito, che le manifestazioni di dissenso provengono da una parte del territorio della Calabria che Ella evidentemente, atteso il futuro assetto sanitario previsto per il versante jonico della provincia di Cosenza, conosce poco e male per non preoccuparsene adeguatamente ed agire di conseguenza.
La caparbietà e la determinazione dei cittadini, nel sostenere una battaglia di civiltà come quella in atto nel territorio di Cariati, sono figlie di peculiarità proprie dei cittadini calabresi soprattutto quando essi percepiscono di poter essere SCIPPATI DELLA DIGNITA’ DI POPOLO. Se il cambiamento da lei propinato debba essere inteso quale imposizione AUTORITARIA di idee e di scelte fatte senza considerare le primarie esigenze primarie del cittadino allora, forse, è meglio tentare, per ridurre i costi di una sanità certamente malata, operando in altri contesti territoriali poiché la grave patologia della sanità non è ascrivibile per cause derivanti dall’operatività dell’ospedale di Cariati distintosi nel tempo per i qualificati servizi erogati in termini qualitativi e quantitativi di assoluto rilievo. NUOVA CARIATI ritiene che sia più corretto definire quello di Cariati l’Ospedale del basso jonio cosentino e dell’alto crotonese.
Se al tanto annunciato cambiamento si vuole concretamente dare sostanza riteniamo che Ella debba iniziare adesso, e non poi, a modulare una proposta logica ed utile al territorio CAMBIANDO un piano sanitario figlio di errate valutazioni di parametri ad arte equivocati che, se esaminati con onestà intellettuale e nell’interesse dell’efficienza sanitaria, collocano la struttura di Cariati fra le più produttive. Se il cambiamento deve essere inteso una sinergica azione di svolta, soprattutto etica e culturale, a cominciare dalla gestione della cosa pubblica, allora, caro Presidente, dia corso immediatamente e senza esitazione verificando se, per esempio, la diffusa sanità privata in Calabria è giustificata o se invece, senza considerazione alcuna, si preferisce mantenerla per esigenze diverse che, a nostro modesto parere, risiedono nella consapevolezza che essa rappresenta la banca del consenso politico erogato e garantito al bisogno a chi concorre a tenere in vita.
Lo sciopero della fame del Signor Sindaco di Cariati, Avv. Filippo Giovanni Sero, rappresenta l’indignazione di una cittadinanza che non è abulica rispetto al suo futuro. La dignità e la determinazione del Sindaco, al quale ci sentiamo vicini e solidali, rappresenta anche la voglia di riscatto di un intero territorio che non si piega e lotta per l’avvenire dei suoi figli in Calabria e non altrove.
Nell’attesa di riscontro si ringrazia per l’attenzione riservata.
Cariati, 11/09/2010 ASSOCIAZIONE NUOVA CARIATI
Il Coordinamento