IL SEGRETARIO DEL CIRCOLO PD DI CARIATI, FAUSTO SERO, SULLA VICENDA DEGLI OSPEDALI: “NON PERMETTEREMO AL PRESIDENTE SCOPELIITI, NÉ AL SUO CONSIGLIERE GIUSEPPE CAPUTO, NÉ AL SUO ASSESSORE MICHELE TREMATERRA, DI DISTRUGGERE LA SANITÀ NELLA SIBARITIDE”.
Il governatore Giuseppe Scopelliti non può decidere della nostra salute senza il confronto coi sindaci che rappresentano la massima autorità sanitaria del territorio; non può tagliare 600 posti letto negli ospedali nella provincia di Cosenza e soltanto 55 nella sua (quella di Reggio Calabria); non può chiudere 11 ospedali su 18 nella sola provincia di Cosenza.
Non basta essere presidente di una regione per arrogarsi la pretesa di negare a 700 mila cittadini cosentini il diritto inalienabile e costituzionale alla salute.
Non faccia il furbo, presidente: abbiamo scoperto il suo gioco che è quello di spogliare il nostro territorio a vantaggio dei territori del reggino.
Nella Sibaritide vuole chiudere gli ospedali di Cariati, Trebisacce e Corigliano, lasciando aperto solo Rossano: pensa davvero che questa scelta possa soddisfare la domanda di salute del nostro territorio? Sullo Jonio cosentino ci sono 380 posti letto. Secondo la norma che regola il rapporto con la popolazione ce ne vorrebbero 600, proprio quelli che lei taglia.
O lei non conosce il territorio o non sa niente di sanità. Noi siamo convinti che siano vere tutte e due le cose. Noi abbiamo capito che nella spartizione della Calabria, nelle zone di influenza della politica, la Sibaritide è toccata al suo consigliere Giuseppe Caputo che, col tacito accordo del suo assessore, Michele Trematerra, può così saccheggiarla come vuole e portare il bottino nella sua Rossano.
Per sua stessa ammissione, lei risponde agli ordini di Berlusconi: ma questo è un problema suo perché non si possono chiudere 18 ospedali senza fornire valide argomentazioni ed alternative credibili.
Il centro sinistra ha molte responsabilità, ma non più di quante ne abbia avuto la passata giunta Chiaravalloti di cui lei era prestigioso assessore.
Fare dietrologia toglie tempo ed energie alla risoluzione dei problemi: riveda dunque la sua posizione, altrimenti non ci lascia nessuna scelta che quella di difendere il nostro diritto alla salute con tutte le nostre forze, anche con iniziative eclatanti.
In Calabria abbiamo bisogno di un governatore che governa, e non di un ragioniere al servizio di Silvio Berlusconi.