NOI DEL PONTE NON SIAMO ABITUATI A DIRE BUGIE, NON POSSIAMO, LA NOSTRA CREDIBILITA’ VA OLTRE LE ORMAI RICORRENTI BUGIE DELL’AMMINISTRAZIONE E DEI SUOI FIANCHEGGIATORI – ABBIAMO LE PROVE DI QUANTO DICHIARATO DAL PROF. MONTESANTO








REDAZIONALE - Il compianto Karl Popper era solito usarlo codesto assioma consunto dall’uso ma mai fuori luogo: “Hai il diritto di esprimere tutte le tue idee, anche quelle che io combatterò”.
Utopia, archetipo settecentesco, eppure fondamento del pensiero primo della libertà al quale, almeno fino a questa mattina, non si deroga, nemmeno a Cariati, ove i principi base della pienezza dell’intelletto sono calpestati proprio da chi questi dovrebbe difendere, per cultura e per dovere.
Ora, è accaduto che riferendo un “puro” fatto di cronaca, qualcuno si sia risentito a tal punto da smentire di averci mai narrato certe “confidenze” da noi riportate: “Non ho mai rilasciato ufficialmente le dichiarazioni inserite nell’articolo di che trattasi”.
Il primo intoppo è l‘aggettivo “ufficiale”.
Il Devoto – Oli ritiene “ufficiale” il “documento o la notizia proveniente dall’autorità competente” o , meglio, da un “pubblico ente o da un pubblico funzionario secondo un determinato protocollo”.
Ora, noi nel riportare certe confidenze dell’ex sindaco Damiano Montesanto, relative al rimborso milionario del Comune in favore di un concittadino, non abbiamo assolutamente voluto ad esse dare nessun crisma di “ufficialità”: ci siamo limitati a raccontarle in senso documentale, assegnando ad esse il valore che hanno, se lo hanno, di chiara ed evidente testimonianza.
Gli uomini, quelli veri, non si rimangiano il giorno successivo quanto asserito prima; né si nascondono dietro improbabili crismi di “ufficialità”, come se volessero, o fossero costretti, a sdoppiare la propria personalità o a renderla aderente a precisi “cicli” storici o, peggio, alle convenienze del momento.
Noi, che “carogne” non siamo, crediamo ancora che “buongiorno” significhi “buongiorno” e “buonasera” “buonasera”, senza troppi fronzoli, e mai ci rimangeremmo le cose dette una settimana od un mese prima, a meno di non ricorrere all’espediente, meschino per chi crede di avere di fronte un amico, della “registrazione”.
Ebbene, quell’artificio subdolo siamo stati costretti ad usarlo a posteriori, quando ci hanno palesemente accusati di essere dei mentitori: perdonateci.
E quel “sistema”, che onestamente ci sa di raggiro, siamo pronti ad usare ed a rendere pubblico qualora la storiella da noi raccontata dovesse prendere altre pieghe.
In altre parole, saremo costretti, con grande dolore, a mettere in rete la conversazione telefonica occorsa tra noi e chi ci taccia di bugiardi.
La massima aspirazione, per tornare a Popper, non è la verità, ma l’avvicinarsi il più possibile ad essa.

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