DOPO LA BEFFA DEL “MONTONE” ARRIVA UN’ALTRA “BRAVATA” DELLA GIUNTA A GUIDA G. F. S. – LIQUIDATI 35 MILA EURO AD UN CITTADINO PER UN INCIDENTE DI 12 ANNI FA: E’ POLEMICA – DICHIARAZIONI DI DE NARDO, MONTESANTO, ARCUDI E MARIO SERO
CARIATI – Pasquale Loiacono - Il comune riconosce ad un cittadino un risarcimento di 35 mila Euro per i danni provocati, nel lontano 1998, da un incidente stradale occorso in località Santa Maria ed il capogruppo di minoranza della Lista per Cariati, Antonio De Nardo, grida allo scandalo: “Non contesto il legittimo diritto del signore coinvolto nel sinistro 12 anni fa di invocare l’indennizzo, ma la forma della delibera (la 136 del 17 giugno scorso) che regola la rifusione, laddove la giunta accetta la transazione proposta dal legale di parte riconoscendo, nel contempo, la totale estraneità dell’ente. Insomma, siamo dinanzi ad una contraddizione di termini, giacché da una parte l’esecutivo sostiene di non avere alcuna responsabilità, e dall’altra, esibendo una difformità di pareri abnorme, ai limiti della schizofrenia amministrativa, paga. Coi soldi di tutti, naturalmente”.
Ricostruiamo la storia facendo riferimento al provvedimento del governo locale citato dal De Nardo e alle testimonianze di alcuni protagonisti dell’epoca.
È l’alba del 23 agosto del 1998; il signor V.C. percorre a bordo della sua auto la strada interpoderale di località Santa Maria quando il mezzo si ribalta.
V.C. riporta “gravi lesioni personali” ed è ricoverato in più strutture ospedaliere presso le quali subisce diversi interventi chirurgici per i quali è sottoposto a riposo e cure fino al primo gennaio del 1999 “con postumi invalidanti nella misura del 17%”.
La vittima ritiene che le cause del sinistro siano da attribuire ad “una inidonea manutenzione del manto stradale, per la presenza di buche, restringimenti e avallamenti, non ché per la scarsa illuminazione”.
Il Comune, sindaco è Damiano Montesanto, esperisce tutti i rilievi tecnici del caso, giungendo alla conclusione che l’ente non ha alcuna responsabilità.
“In quella strada comunale – ci spiega Montesanto, che ricorda perfettamente l’episodio – chiunque subisse un incidente veniva risarcito. Appena insediato alla guida della giunta ho disposto una perizia dalla quale emergeva in maniera eloquente che la carrozzabile era perfettamente agibile, per cui nessun infortunio poteva essere ricondotto alla negligenza dell’amministrazione civica”.
“E di quell’esecutivo – precisa Antonio de Nardo - faceva parte, in qualità di vicesindaco, l’attuale primo cittadino Filippo Giovanni Sero”.
Montesanto si dimette nell’agosto del 2000, sicché il 21 dicembre dello stesso anno il legale di V.C. notifica al comune, retto da un commissario prefettizio, un atto di citazione per il risarcimento della somma di 180 milioni delle vecchie Lire.
Nel frattempo è eletto sindaco Domenico Arcudi, il quale rammenta l’episodio e conferma: “Ai miei tempi ritenni, sulla base delle convinzioni tecniche, che il Comune non dovesse nulla al signore che aveva lamentato il danno”.
Ma ecco la “beffa”, come la definisce il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Mario Sero: “Il signore che subisce l’incidente chiede, ed ottiene, in maniera perfettamente legale, un risarcimento milionario. Sbaglia magari i tempi, perché la richiesta coincide con la nota vicenda del “montone” (il rimborso milionario che l’attuale giunta delibera, sempre nel 2007, a favore di un ex assessore, congiunto del sindaco, al quale il prezioso capo di abbigliamento era stato sottratto in quel di Cosenza 23 anni prima) ma ce la fa lo stesso: il risultato è di 35 mila Euro di danni da rifondere in due rate (la prima, per 17 mila e 500 Euro è stata già pagata)”.
I dubbi del Pd: “Che fosse questa la maniera di gestire il denaro pubblico lo sappiamo da tempo. Siamo dinanzi ad un sistema lacerante che non regge più e che sta producendo guasti irreversibili, minando alla radice il concetto stesso di legalità, quello di cui i nostri amministratori si riempiono la bocca ogni giorno e poi disattendono clamorosamente”.