LA SANA SATIRA DEL PONTE-ONLINE - OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE E' PURAMENTE CASUALE - SALVATA UN'ALTRA IDENTITA' - - I VANTAGGI DEL MOCASSINO
Sono stati ultimati i lavori di pavimentazione della Salita San Leonardo, il lastricato che costeggia le mura fino al Ponte ed immette nel centro storico.
Ma ci sono già malumori nella popolazione, la solita gente, dice Mastro Lindo, che “in verità non riesce a comprendere appieno le intenzioni nobili della giunta comunale, la quale programma nell’interesse esclusivo della collettività”.
Il problema è proprio nelle pietre che sono state posate: tra l’una e l’altra ci sono piccole voragini in cui s’infilano, inesorabilmente, i tacchi delle scarpe delle persone, in specie delle signore, che vanno in chiesa, al comune, alla posta o, semplicemente, a gustare un gelato.
Migliaia e migliaia di calzature rovinate non scuotono Mastro Lindo: “In verità, abbiamo pensato all’economia di Cariati ed alla forte crisi che investe la categoria dei ciabattini e dei negozianti di calzature. Intanto abbiamo fatto riprendere il settore dei calzolai con tante di quelle scarpe da riparare che abbiamo dovuto chiedere una mano agli LSU ed agli LPU, così per un po’ di tempo potranno ancora lavorare. In verità stiamo seriamente pensando di chiamarci, invece che “Città della tarantella”, “Città del mocassino”.
Ma c’è un altro aspetto: “I cittadini impareranno, finalmente, che, anche per questioni di salute, è utile usare i mocassini che i nostri commercianti stanno vendendo a tutti, con enorme beneficio per l’economia locale. In verità abbiamo pensato di mettere il segnale stradale dell’obbligo di transito con mocassini. I vigili urbani saranno inflessibili e le multe, per chi non ha mocassini, saranno salatissime”.
Insomma, quella che sembrava una semplice noncuranza nel controllo dei lavori, si sta rivelando come uno dei più colossali affari dell’amministrazione civica: “In verità, non facciamo niente a caso, e grazie alla sinergia tra gli assessori Erremoscia, Pippi Calzelunghe e Catàvur, siamo in grado di trarre dal mocassino grandi utilità. Si pensi, ad esempio, se non si è muniti di mocassini, alla difficoltà nel raggiungere il municipio: essendo dissuasi, i cittadini non verranno più a Palazzo Venneri a romperci le scatole e noi, in verità, potremo tirare veramente un gran sospiro di sollievo”.
Ma i vantaggi del mocassino sono anche politici: Maga Maghella non potrà partecipare ai consigli comunali a causa dei tacchi a cui non rinuncia mai; Tòmmolo ha i piedi così piccoli che le scarpe gli rimarrebbero impigliate fra un sasso e l’altro; Fonzie non sa fare l’equilibrista; Louis barcolla per conto suo; Extravergine teme di far cadere l’olio; Màriolo non potrebbe portarsi dietro l’immancabile borsello in pelle di vopa.
L’unico della minoranza in grado di raggiungere il comune sarebbe Totònnolo: a lui non lo ferma l’età, né il tempo, figuriamoci quattro ciottoli.
E la maggioranza?
Non c’è problema: hanno costruito un tunnel segreto che parte dalla Piazzetta sotto le mura e sbuca in Piazza Friozzi.
Loro s’infilano nel camminamento preceduti da Catàvur che, con la chitarra in mano, intona l’ultima sua tarantella, “Bacialo questo mocassino” di cui siamo in grado di anticiparvi i primi versi:
“Se ti metti il mocassino
È più sicuro il tuo cammino.
Mentre invece con i tacchi
Anche il femore di spacchi”.