IL CONCORSO DEI VIGILI PART-TIME : SOLO PER I RACCOMANDATI ? “MI SENTO UMILIATO PERCHE’ DI LEGALE IN QUESTO CONCORSO NON C’è STATO NULLA” PAROLE DI UN CANDIDATO





CARIATI - Pasquale Loiacono - Che i concorsi pubblici nel nostro Paese siano una farsa è opinione generalmente diffusa e, per esperienza, largamente condivisa.
Quando poi si tratta di procedere in bandi che riguardano attività locali, tutto si amplifica: ed ecco le “voci” di brogli; il toto – vincitore, che spesso indovina; le promesse; le ruffianerie più o meno celate; le inevitabili delusioni per i perdenti ai quali, magari, era stato garantito il “posto”.
Immaginiamo cosa succede in un comune come Cariati, a pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo di sindaco e consiglio.
Ma non c’è da scandalizzarsi: è andata, e andrà, sempre così.
Lo sanno bene i giovani smaliziati, oltre 160, che hanno sostenuto le due prove scritte previste dal programma di esame per l’assunzione di 10 agenti di polizia municipale a tempo parziale.
In città “girano” nomi ed illazioni; ed è normale.
Noi abbiamo voluto sentire i ragazzi (alcuni non proprio “anagraficamente” ragazzi) che hanno partecipato.
Pasquale, Patrizia, Stefano, Leonardo, Angelica, Vincenzo, Faustina: all’uscita dell’Istituto Professionale di Stato “G. Mazzone”, che ospita gli “scritti”, sono accaldati.
Qualcuno non vede l’ora di tornare a casa (molti vengono da tutta la provincia); altri, ma è normale, cominciano a sacramentare “contro” il sistema ed i soliti “raccomandati”: “Come candidato – dice Pasquale – mi sento umiliato, perché di legale, in questo concorso, non c’è stato nulla. Le tracce erano state consegnate ai candidati favoriti. Ho visto coi miei occhi gente che scopiazzava i temi. Anzi, per la precisione, un candidato aveva tutte e tre le tacce della seconda prova scritta. A me hanno sbagliato addirittura la data di nascita. Alcuni ragazzi hanno chiesto espressamente al presidente della commissione esaminatrice di vigilare perché c’era gente che copiava”.
Pasquale è un fiume in piena: “Ritengo addirittura che una traccia non fosse attinente a quanto previsto dal bando. La cosa l’ho fatta rilevare, assieme ad altri, sempre al presidente, il quale ci ha liquidati con disinvoltura”.
Per Patrizia “la commissione è stata inerme: Ma già sapevo come vanno certe cose e non mi sono meravigliata più di tanto”.
Al bando avevano risposto oltre 300 concorrenti, ridotti sia poco più di 150 alla seconda prova: molti hanno abbandonato in itinere.
“Gli scritti – dice Angelica . non erano poi così proibitivi, anche se era evidente che tra i tanti qualcuno sapeva il fatto suo. Ma, almeno io, a queste cose sono vaccinata: va sempre così”.
Alla vigilanza era applicati gli uomini della polizia provinciale: “Ma erano, con tutto il rispetto, come quei portinai – commenta Pasquale - che si limitano ad aprire l’uscio”.
L’assalto dei giovani disoccupati, molti dei quali con una laurea in tasca, si chiude così, perché provare non costa nulla.
Ma la selezione, c’è da giurarci, scatenerà una polemica infinita che si protrarrà fino alle elezioni della primavera prossima.



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