RICEVIAMO, PUBBLICHIAMO E RISPONDIAMO al signor Giorgio Ippolito, in merito ad un nostro servizio "Cariati terra della tarantella? No. Terra del calcio"




RICEVIAMO, PUBBLICHIAMO E RISPONDIAMO

SALVE,
Apprezzo molto e seguo da tempo il vostro portale, sono molto legato
alla vostra cittadina per il mare per la storia e soprattutto per la gente che
la popola ed appunto per questo incondizionato amore voglio porgervi il mio rammarico per un articolo che ho letto nel vostro spazio, il titolo era
"Cariati terra della tarantella? No. Terra del calcio" in questo articolo si
parlava dei vari protagonisti del mondo del pallone come Cozza, Tosto,
Montesanto i quali hanno calcato i campi di seria A con risultati spesso
esaltanti, e anche di coloro i quali anche avendone le capacita' tecniche non
sono, loro malgrado, riusciti a ripercorrere le orme di quest'ultimi e giovani
promesse svanite e spazzate dalla vita come il giovane portiere Minutolo, ma
proprio l'assenza di un'altra grande promessa del calcio cariatese tale ALDO
SCARPELLO il quale non è stato proprio inserito nella vostra lista , è balzato
ai miei occhi, facendo invece risaltare agli occhi del lettore il ben piu'
"inconsistente" AGOSTINO SASSO, questo è il mio appunto alla vostra sempre
attenta redazione, vorrei che venisse ricordata l'esperienza calcistica di
questo giovane campione che, anche per poco tempo, ha avuto l'opportunita' di
allenarsi e sudare accanto a gente come ZINEDINE ZIDANE, ALEX DEL PIERO ED
EDRGAR DAVIDS.
In attesa di una vostra risposta e di una pronta "errata
corrige"
Giorgio Ippolito

Questa è la lettera che ci è pervenuta con un imail firmata Giorgio Ippolito. Non abbiamo avuto alcuna difficoltà a prendere atto delle sue osservazione e pubblicarla in modo integrale. Risponde il nostro collaboratore, il giovane Francesco Loiacono, estensore dell'articolo appassionato di calcio.

Signor Ippolito, è un vero piacere rispondere alla sua lettera: ritengo che il confronto con i lettori sia il sale del giornalismo.
Se non ci fossero le persone come lei, le quali hanno un contatto frequente con gli organi di informazione, il nostro lavoro sarebbe pressoché inutile.
Dopo codesta premessa doverosa, ci tengo a fornirle delle delucidazioni sull’ articolo da lei letto.
Innanzitutto lei dice che oggetto dell’attenzione erano i vari calciatori professionisti di Cariati ed anche coloro che avevano cullato questo sogno, arrivando quasi alla meta.
Vorrei sottolineare che non è cosi: avevo ricevuto dalla redazione del Ponte l’ incarico di formulare un servizio basato esclusivamente sui sei ragazzi cariatesi del calcio professionistico.
Come lei credo ben sappia, il direttore (il buon Leonardo Rizzo) dispensa a ognuno dei suoi collaboratori un tale numero di righe da rispettare, quando si elabora un articolo.
Io, avendo terminato con le informazioni sui magnifici sei”, cioè con la priorità assoluta, ne avevo a disposizione ancora un paio, ed è in quelle righe che il giornalista può spaziare con la sua fantasia.
Perciò ho pensato di far comprendere ai lettori che Cariati poteva dare ancora di più al mondo del calcio, e di conseguenza ho citato tre di quei tanti ragazzi che potevano anche essi arrivare all’ apice, senza poterli, purtroppo, indicare tutti.
Non è assente dall’elenco solamente Aldo Scarpello, e le faccio soltanto qualche nome: Leonardo Montesanto (ex Cosenza); Antonio Covello (anch’ esso ex Cosenza); Cataldo Greco (ex Lamezia), e voglio anche precisare che non considero i tre calciatori inseriti superiori allo Scarpello, il quale, come lei ben sostiene, ha avuto il merito e l’onore di allenarsi con i grandi campioni della Juventus.
Signor Ippolito il suo intervento è stato comunque positivo e, probabilmente, per nostra imprecisione, lei non aveva ben afferrato il senso dell’articolo.
Dunque, è stato giusto da parte sua chiedere delle spiegazioni.
Mi permetto di muoverle solamente un appunto: lei ha definito inconsistente Agostino Sasso, ex Inter e Genoa ed ora militante nell’Arrone in serie D.
Dissento dalla sua affermazione perché il ragazzo ha avuto anch’esso, come lo Scarpello, il merito e l’onore di allenarsi con grandi campioni, dimostrando le sue doti ed il suo buon carattere.
Le porgo i miei più gentili omaggi e la ringrazio.
Francesco Loiacono




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