CORRIERE DELLA SERA.it : 'ANDRANGHETA CALABRIA, TERRA DI GIORNALISTI MINACCIATI SONO 12 DALL'INIZIO DELL'ANNO






'NDRANGHETA
Calabria, terra di giornalisti minacciati
Sono 12 dall'inizio dell'anno, l'ultimo sabato a Reggio
'NDRANGHETA
Calabria, terra di giornalisti minacciati
Sono 12 dall'inizio dell'anno, l'ultimo sabato a Reggio
MILANO - E sono 12. Dodici cronisti minacciati dalla 'ndrangheta dall'inizio dell'anno. L'ultimo si chiama Lucio Musolino, ha 27 anni, e sabato mattina si è svegliato scoprendo che qualcuno gli aveva recapitato una tanica di benzina e un biglietto: «Questa non è per la tua macchina, ma per te. Smettila di continuare a scrivere di 'ndrangheta, segui Paolo Pollichieni e vattene pure tu». Pollichieni è il suo ex direttore, che si è dimesso poche settimane fa insieme ad altri 8 redattori del giornale. Lui invece è rimasto, ed ha continuato a fare il cronista di giudiziaria, come ha sempre fatto. Ma evidentemente deve aver scritto qualcosa che ha dato fastidio. E così si è guadagnato la malevola attenzione di qualche malavitoso.
ALL'ALBA - Musolino ha trovato il bidoncino di plastica con la benzina e il messaggio minatorio alle 4 di mattina. Una mano misteriosa si è spinta fino alla veranda del suo appartamento, a Catona, frazione di Reggio Calabria, depositando il souvenir su un tavolino. Pochi giorni fa, nella redazione di Calabria Ora, era arrivata una lettera anonima non indirizzata a lui e senza particolari minacce. C'era scritto: «Perché non ve ne siete andati anche voi con Pollichieni, non pensate di fare un giornale come prima, il soldi li mettono gli editori, andate a Cuba e nemmeno lì ve lo fanno fare un giornale così». Frasi controverse, sulle quali sta indagando la magistratura.
GLI ALTRI MINACCIATI - Prima di Musolino, minacce sono state indirizzate a cronisti di altri giornali e di altre redazioni calabresi. A Saverio Puccio della redazione di Catanzaro del Quotidiano della Calabria, e prima ancora a Riccardo Giacoia della Rai, Giovanni Verduci, Michele Inserra, Michele Albanese e Giuseppe Baldessarro del Quotidiano della Calabria e ancora ai colleghi di Musolino a Calabria Ora Guido Scarpino e Pietro Comito, ai freelance Leonardo Rizzo e Antonino Monteleone, e infine a Filippo Cutrupi, corrispondente da Reggio Calabria del Giornale e del Qn.
IL FENOMENO - Su questa abbondanza di giornalisti finiti nel mirino della 'ndrangheta Roberta Mani e Roberto Rossi hanno scritto un libro, Avamposto nella Calabria dei giornalisti infami: «C'è una vera e propria emergenza, in due anni e mezzo sono ventidue i giornalisti minacciati», elenca Roberta Mani, giornalista Mediaset, che si è appassionata a questi temi dopo un reportage realizzato per conto dell'Osservatorio Ossigeno per l'informazione, che segue tutti i casi di operatori dell'informazione minacciati dalla mafia: «Solo in Calabria ne abbiamo contati 22 negli ultimi 2 anni e mezzo - aggiunge Mani -. Abbiamo raccontato la loro storia, convinti che di certe cose si debba parlare, perché il silenzio è peggio, e ovunque abbiamo registrato la sorpresa per una criminalità organizzata tradizionalmente discreta e silenziosa, che temerariamente viene allo scoperto sfidando apertamente i media e la pubblica opinione».
L'APPELLO - «Presto ci spareranno addosso». Scrivono i colleghi di Musolino sulla prima pagina di Calabria Ora. «Perché capiranno che con le cartucce, le bottiglie incendiarie, le telefonate, le minacce mafiose perpetrate nelle loro più variegate forme non funzionano. Siamo giornalisti calabresi. "Infami, bastardi, pezzi di merda" dicono gli stessi mafiosi intercettati nelle carceri. E siamo tutti esposti. Noi che raccontiamo questa terra, e che la viviamo perché è qui che lavoriamo».
Antonio Castaldo
02 agosto 2010(ultima modifica: 03 agosto 2010)

x