ANCORA UN SOSPETTO DI MALASANITA? I GENITORI DELLA 13ENNE DI MIRTO VOGLIONO SAPERE PERCHE’ LA LORO FIGLIA E’ MORTA – LA MAGISTRATURA HA APERTO UN FASCICOLO – LEOLUCA ORLARDO HA CHIESTO A SCOPELLITI CHIARIMENTI
MIRTO CROSIA – Pasquale Loiacono - La morte della tredicenne A. F., di Mirto Crosia, occorsa l’altra notte all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, riapre il capitolo, doloroso, dei presunti casi di malasanità e segue il calvario della giovane mamma di Amendolara e della sua piccina, deceduta subito dopo il parto al nosocomio di Rossano.
I genitori di A.F., nella loro casa di Via Castello, ove è un continuo andirivieni di parenti ed amici, non si danno pace: vogliono sapere perché la loro figlia è morta.
Secondo quando accertato dagli inquirenti, la ragazzina, che soffriva di diabete, era stata ricoverata per broncopolmonite in un primo tempo al “Giannattasio” di Rossano. Ça degenza è durata una settimana, dopo di che sono sopraggiunte complicazioni, tanto da indurre i medici a spostarla presso il reparto di rianimazione.
Forse i genitori hanno cominciato ad intuire che qualcosa non andava per il verso giusto, ed hanno insistito perché A.F. fosse trasferita altrove, in una struttura più adeguata.
Da qui la decisione di rivolgersi a Cosenza, all’Annunziata appunto, dove la tredicenne è ricoverata al reparto di pediatria.
Ma le cose si complicano e dopo appena tre giorni A.F. cessa di vivere.
Il decesso, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere stato determinato da un’emorragia polmonare.
Mamma e papà sono disperati: non si può perdere così un figlio.
Sono momenti di autentico dolore temperati paradossalmente da sprazzi di estrema lucidità.
Ed è proprio in un istante di “freddezza” che la coppia decide di presentare un esposto alla magistratura.
Il fascicolo arriva subito all’ufficio del pm Giuseppe Cozzolino che apre immediatamente un’inchiesta e dispone l’esame autoptico sul corpo della ragazza, tutt’ora in corso, al momento di andare in stampa, presso l’obitorio del presidio ospedaliero cosentino.
Gli inquirenti devono accertare eventuali responsabilità o eventuali errori sanitari che avrebbero potuto consumarsi tra Rossano e Cosenza.
La vicenda è approdata persino in parlamento, poiché il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, Leoluca Orlando, ha già chiesto al presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti (che detiene le deleghe alla sanità) una relazione dettagliata sul tragico evento
“Al presidente Scopelliti abbiamo scritto una lettera – spiega Orlando – in cui si chiede di fornire alla Commissione ogni dato utile, anche con riferimento a specifiche responsabilità individuali o a disfunzioni organizzative, in merito a questo triste episodio”.
La comunità di Mirto Crosia, sconvolta dall’accaduto, si stringe ai genitori di A.F., persone assai note in città, che, comprensibilmente, per il momento non se la sentono di rilasciare alcuna dichiarazione.
“Solare – la ricordano commosse le compagne di classe – nonostante un fastidioso diabete che non le impediva comunque di essere sempre allegra e disponibile con tutti”.
Ci dice invece qualcosa una persona di famiglia: “Vogliamo vederci chiaro, anche se non gettiamo la croce addosso a nessuno, né colpevolizziamo questo o quel medico, questo o quel reparto. Mi pare umano e naturale che si cerchi ad ogni costo la verità”.
Già, ma per il momento l’unica amara certezza e che A.F. non c’è più, sbiadita in un’anonima e calda notte d’estate, quando il vento riposa fra le stelle, le stesse che A.F. ha raggiunto in volo, quando aveva tutta una vita davanti.
Ti sia live la terra.