CHI HA CHIUSO, IN MODO ABUSIVO, IL SOTTOPASSO NELLA ZONA SAN CATALDO ? - I CITTADINI ATTENDONO RISPOSTE






CARIATI – (p.l.) La linea ferroviaria jonica che corre fra la statale 106 e la costa, pur risalendo agli inizi del secolo scorso, è dotata di una serie di sottopassi pedonali efficaci ad evitare lunghi giri per spostarsi da una zona all’altra della città.
Ora, sembra che proprio uno di quegli attraversamenti (per precisione geografica, quello a fianco ad un noto discount alimentare) sia stato letteralmente “sequestrato” e che, insomma, si sia trasformato da bene pubblico, e quindi della collettività, a bene privato, cioè di un singolo: è bastato un cancello e voilà, il gioco à fatto.
Cosa si possa ricavare da un sottopasso ferroviario è difficile immaginarlo, ma la gente che abita in Via Nazionale, nella zona San Cataldo, a monte della strada ferrata, è imbufalita: “D’estate quel passaggio era utilissimo a centinaia di persone per raggiungere la spiaggia senza dover necessariamente, come accade oggi, prendere l’auto, dirigersi verso il primo cavalcavia e giungere finalmente al mare che dalle nostre case tocchiamo con un dito. Senza contare la comodità per i numerosi turisti che potevano recarsi comodante a piedi sul litorale. È giusto questo?”
La domanda la giriamo a chi di dovere e quel mare così vicino che “tocchi con un dito” pare lontanissimo, perché qualcuno avrebbe deciso, e forse qualcun altro ha chiuso gli occhi, che, probabilmente, quel varco potrebbe essere adibito a cantina, o tutt’al più a ripostiglio, o ad altro uso.
Si dirà, c’è da scommetterci, che il sottopasso è di Rfi (Reti ferroviarie italiane) e che la competenza non è di nessuna istituzione locale, ma non è forse pure dello Stato, ad esempio, la strada 106?
Ed allora che facciamo? La recintiamo così ciascuno potrà ricavarci il suo bell’orticello?


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