ENEL: NO DALLA PROVINCIA A RICONVERSIONE CENTRALE ROSSANO




(AGI) - Cosenza, 14 giu. - Il Consiglio provinciale di Cosenza, dopo tre ore di serrato dibattito nel corso del quale sono intervenuti numerosi sindaci, tecnici, rappresentanti sindacali, operatori turistici e amministratori locali e dopo aver preso atto della relazione del dirigente provinciale del settore programmazione e gestione territoriale, Giovanni Greco e della netta contrarieta' alla riconversione a carbone della centrale Enel da parte dei Comuni di Rossano e Corigliano nonche' dai 55 Comuni della Sibaritide e dello Ionio a cui ha dato assenso anche la citta' di Cosenza, ha espresso a sua volta totale contrarieta' al progetto. "Abbiamo convocato questa seduta straordinaria del Consiglio Provinciale di Cosenza aperta ai sindaci e alle forze territoriali -ha detto, tra l'altro, il presidente Oliverio nel corso del suo intervento- considerata la rilevanza e l'importanza del problema posto dall'iniziativa dell'Enel attraverso la presentazione del progetto di riconversione a carbone della Centrale di Rossano. Una ipotesi, questa, assolutamente inaccettabile perche' in stridente contrasto con le potenzialita' di sviluppo del territorio della Sibaritide e con gli stessi orientamenti determinati dagli accordi di Kyoto che spingono nella direzione di una netta riconsiderazione del ricorso al carbone come fonte di approvvigionamento energetica. Enle - ha aggiunto - sbaglia grossolanamente se pensa di trattare il territorio come una colonia in cui calare scelte che non sono compatibili con una prospettiva di sviluppo sostenibile. Noi vogliamo la riconversione della Centrale di Rossano attraverso la utilizzazione di fonti energetiche compatibili con il contesto territoriale. con la sua agricoltura, il suo mare e il suo ambiente. Un contesto che ha notevoli potenzialita' di crescita e non puo' essere mortificato". "Abbiamo salutato positivamente - ha aggiunto Oliverio - l'unita' espressa nella riunione dei Consigli comunali di Rossano e Corigliano e dei 55 comuni della Sibaritide e della costa ionica. Il consiglio provinciale oggi ha approvato un deliberato con una forte e larga unita'. Su problemi di questa importanza le appartenenze devono lasciare il posto agli interessi generali delle popolazioni e del territorio. Il Governo nazionale deve tenere conto della volonta' delle popolazionie degli enti locali, rappresentativi degli interessi generali".
"Chiedero' al Presidente Scopelliti - ha proseguito - di convocare una riunione per preparare un incontro con la direzione generale dell' Enel perche' sia ritirato il progetto presentato che prevede la conversione a carbone e si apra il confronto su ipotesi di riconversione con fonti energetiche compatibili con il contesto ambientale. Nel sito di Rossano perche' Enel non pensa ad investimenti innovativi come la termodinamica, il solare ed altre fonti in direzione delle quali sarebbe interessante mettere in campo anche un progetto avanzato di ricerca? Su ipotesi positive siamo pronti ed interessati ad aprire un confronto proficuo. Non e' accettabile - ha concluso il presidente della Provincia di Cosenza- un atteggiamento ricattatorio dell'Enel sul piano occupazionale. Noi intendiamo difendere i posti di lavoro e, per questo, invitiamo l'Enel a ragionare con disponibilita' e senza precostituzioni. La Provincia fara' la sua parte a difesa del territorio e dell'occupazione". Nella delibera finale approvata alla quasi unanimita' dall'Assemblea (si e' astenuto solo il consigliere Clausi) si chiede all'Enel il ritiro immediato del progetto di riconversione della centrale di Rossano, del procedimento di autorizzazione unica e della procedura di valutazione dell'impatto ambientale (V.I.A.) presentati dall'Enel S.p.A ai diversi Ministeri il 29/04/2010. Nel documento si chiede, inoltre, al Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti di attivare, congiuntamente al Presidente della Provincia e ai Sindaci di Rossano e di Corigliano, un tavolo interistituzionale di confronto con l'Enel ai livelli di direzione centrale, per la individuazione di una soluzione alternativa al progetto di riconversione presentato, che non confligga con le vocazioni naturali del territorio.

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