DALLA CALABRIA AL MITTEL-BADEN: UN PERCORSO MIGRATORIO LUNGO 50 ANNI L’Associazione calabrese di Bühl Baden promuove le celebrazioni dell’anniversario con la presenza delle delegazioni di Scala Coeli e Cariati




di Assunta Scorpiniti
Cinquant’anni di presenza italiana e calabrese nel Mittel-Baden; un lungo arco di tempo in cui si è sviluppato il percorso di tre generazioni di nostri connazionali in Germania; un rapporto più evoluto con la terra d’origine, vissuto svolgendo un ruolo-ponte fra le due realtà e contribuendo ai processi d’integrazione europea. Questo, in sintesi, il senso dell’evento celebrativo che si svolgerà il prossimo 18 aprile tra Achern, Bühl e Kappelrodek, nella provincia di Stoccarda, per iniziativa dell’Associazione calabrese di Bühl Baden, presieduta da Pietro Marino; nella circostanza sarà festeggiato anche il decennale della fondazione del sodalizio, che ha sede nella “Vereinshaus”, ovvero la “casa” delle associazioni locali, ed è impegnato in attività sociali e ricreative, in progetti d’interscambio culturale e nella promozione dell’immagine della Calabria in Germania.
Sono, quindi, questi, gli ultimi giorni di preparativi, per i circa 50 soci e i componenti del direttivo (dal vice presidente Giuseppe Broccolo, ai consiglieri Riccardo Arcangelo, Leonardo Fortino, Leonardo Mancuso, Antonio Marino, Giovanni Marino, Antonio Trento, al responsabile delle relazioni Espedito Mancuso), che stanno organizzando il tutto con il patrocinio istituzionale dei comuni calabresi di Cariati e Scala Coeli, da cui proviene uno dei gruppi più numerosi della comunità italiana, e delle Amministrazioni delle tre cittadine tedesche, situate al confine ovest del Baden-Württemberg, fra le valli della Foresta Nera.
Nel “Land” più vicino all’Italia, famoso per i suoi borghi storici, le bellezze paesaggistiche, i moderni centri industriali, vive, infatti, stabile e ben integrata, la più numerosa comunità italiana: oltre 165 mila persone, provenienti dall’Italia meridionale e, in massima parte, dalla Sicilia e dalla Calabria, che incrementano la consistenza di circa 650 mila italiani in Germania, di cui ben 105 mila solo della provincia di Cosenza (dati Dipartimento di Economia e Statistica dell’Unical).
I primi nostri corregionali vi sono giunti con le cosiddette “ondate” migratorie riversatesi in terra tedesca a seguito all’accordo bilaterale tra Germania e Italia per il reclutamento di manodopera, firmato a Roma nel 1955; erano contadini, pescatori, artigiani che, con lo status di “Gastarbeiter”, ovvero lavoratori-ospiti, andavano a offrire le loro braccia nelle miniere, nei cantieri edili e stradali, nelle industrie, contribuendo alla ricostruzione economica e sociale di un Paese devastato dalla guerra. Con il tempo, e con i ricongiungimenti familiari, la comunità italiana si è stabilizzata e arricchita di presenze, anche specializzate nei settori della ristorazione e della gastronomia e, ultimamente, di emigrati con qualifiche e lauree. Di fronte alla cosiddetta “modernizzazione senza sviluppo” (Apitzsch, 2006), del Meridione d’Italia, il mito del ritorno in patria, profondamente radicato nei primi emigrati, è sfumato per gli italiani di seconda generazione, quelli che hanno seguito i genitori in emigrazione, dopo le partenze “solitarie” dei “Gastarbeiter”.
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Per loro, che lavorano nelle industrie e nei servizi e molti hanno i figli (la terza generazione, nata in terra tedesca) che studiano all’università, la vita e il futuro sono lì, in Germania; ma non dimenticano né vogliono disperdere l’esperienza dei padri che hanno loro spianato la strada: “Con l’evento del 18 aprile – spiega a riguardo Pietro Marino, che guida l’associazione da cinque anni –, oltre a ringraziare i comuni tedeschi, che, in tanti anni di convivenza e reciproco rispetto, ci hanno offerto lavoro e ospitalità, intendiamo festeggiare i ‘pionieri’ dell’emigrazione italiana in Europa, che per primi hanno fatto incontrare dei popoli lontani per cultura e per distanza; vogliamo ricordare - aggiunge il presidente - quanto hanno fatto per lo sviluppo del paese che ci ospita e, con le rimesse, per il progresso sociale ed economico del nostro luogo natale”.
Un esempio concreto, di quest’ultimo aspetto, lo offre un ospite entusiasta, oltre che particolarmente emozionato, per la manifestazione in Germania: il primo cittadino di Cariati, Filippo Sero, uno dei “figli” di quella prima emigrazione che, tra le altre cose, ha dato al nostro Sud professionisti e intellettuali; i suoi genitori, emigrati nel 1961 e rimpatriati dopo circa 35 anni, hanno lavorato duramente nelle fabbriche di Kappelrodeck per consentire ai figli di studiare e affermarsi in Italia.
Il sindaco Sero, insieme al collega di Scala Coeli, Mario Salvato, agli ex emigrati rientrati in patria e ai parenti dei residenti in terra tedesca, partirà da Cariati, il prossimo 16 aprile, con un pullman messo a disposizione dall’Amministrazione da lui guidata.
A informare sul programma è Espedito Mancuso, giovane di Cariati emigrato dopo il conseguimento del diploma d’istruzione superiore, che vive ad Achern, dove lavora nel campo delle intermediazioni tra Italia e Germania, offrendo all’associazione calabrese le esperienze che vi ha maturato. Si inizierà in mattinata nella sala consiliare di Achern, con il sindaco Klaus Muttach e e il primo cittadino della vicina Durbach, Antonio Vetrano (di origini italiane), accoglieranno le delegazioni istituzionali dei comuni calabresi, gli ex emigrati e gli italiani di Germania; ci saranno scambi di doni, riflessioni e un dibattito con il contributo di esperti del mondo dell’emigrazione e dei responsabili delle associazioni di emigrati; dopo il pranzo, si replicherà a Kappelrodek, dove i nostri corregionali sono attesi dal sindaco Klaus-Peter Mungenast. Il momento culminante sarà a Bühl Baden, dove, nella sala comunale, alla presenza del borgomastro Hans Striebel e delle autorità consolari, sarà inaugurata la mostra fotografica intitolata “Storie ed immagini della Calabria altrove - tre generazioni di emigrati nel cuore d’Europa”, si svolgerà il consueto dibattito, e prima dei festeggiamenti, ci sarà la premiazione dei “pionieri” dell’emigrazione calabrese nel Mittel-Baden. Il sindaco Striebel, nell’ambito delle iniziative di scambio culturale promosse dall’Associazione calabrese, è stato in Calabria nel 1999, per visitare i comuni del basso Jonio cosentino e del crotonese da cui provengono gli italiani della sua città.

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