VILE INTIMIDAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PONTE-ONLINE
DI VIVIANA RIZZO
Cari lettori, siamo qui per rendervi conto ancora una volta di un idiota, inutile e vile attentato alla libertà di stampa. Qualche simpatico “buontempone” ha avuto l’alquanto brillante idea di tagliare nottetempo i fili del telefono e internet della sede della redazione del Ponte nonché dell’abitazione privata del nostro Direttore Leonardo Rizzo. Abbiamo sporto denuncia, ovviamente questo atto non ci fermerà dal tenervi informati su quanto accade a Cariati e sul territorio, ma, soprattutto, e questo sia ben chiaro, non ci fermerà dall’esprimere le nostre idee, che piaccia o no, questo è pacifico! Non è la prima volta che accade una cosa del genere (vi ricordo, su tutti, l’episodio dei proiettili lasciati davanti alla porta della nostra redazione, e quello del portone dell’abitazione del direttore dato alle fiamme…); onestamente, oltre alla perplessità per l’inciviltà colta in questi gesti, non abbiamo scorto nient’altro, tanto meno una giustificazione.
Nei prossimi giorni potrebbero esserci disservizi nella divulgazione tempestiva di notizie, e, per rispetto nei vostri confronti, ci scusiamo per questo…anche se abbiamo il minimo garantito da validi e pronti collaboratori della testata.
La riflessione che mi preme trasmettervi in questa occasione, che sia stato un atto burlesco o intimidatorio, vuole porre in evidenzia qual è purtroppo lo stato del nostro caro amato paese e del suo senso civico. E’ questa Cariati? Sono questi i cariatesi? E’ così che si vuol far tornare il paese agli antichi (ormai lontani e dimenticati) splendori? No, non è questo…ma è anche questo, e dobbiamo mestamente prenderne atto. Un episodio del genere non è una dimostrazione contro la redazione del Ponte, è una dimostrazione contro i cariatesi. Non vogliamo essere considerati coraggiosi perché nonostante tutto continuiamo ad andare avanti con la nostra attività giornalistica, è solo un senso del dovere nei confronti del nostro pubblico e dei tantissimissimi nostri sostenitori fedeli negli anni che ogni giorno attraverso mail o telefonate continuano ad attestarci la propria stima. Sarebbe piuttosto coraggioso cercare un confronto dialettico sereno e senza veleni, invece di inviare qualcuno a recidere i fili del telefono per creare un simbolico isolamento di comunicazione!
Personalmente non credo che sabotare (o far sabotare) il mezzo tecnico attraverso cui veicoliamo la nostra informazione sia un atto che vuol far paura, ma una forte dimostrazione partorita da una mente vuota che non ha idee più intelligenti da impiegare in qualcosa di costruttivo nella vita, per se stesso o per la nostra comunità. Detto questo lascio a voi lettori tutte le considerazioni dovute, e alle forze dell’ordine il lavoro d’indagine…
Viviana Rizzo