SANITĄ: SCOPELLITI, SISTEMA INEFFICIENTE,SITUAZIONE DRAMMATICA
(AGI) - Reggio Calabria, 19 mag. - "Abbiamo ereditato un sistema inefficiente, produttore di sprechi e terreno fertile per il proliferare del clientelismo, sopratutto in concomitanza delle tornate elettorali". Lo ha detto il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, nel passaggio del suo discorso in consigliod edicato alla sanita'. "L'esubero nel settore - ha dettto - e' stato quantificato in circa tremila unita', ma nonostante questo nel periodo giugno-dicembre 2009, sono stati pubblicati dalle aziende sanitarie ed ospedaliere una miriade di bandi per il reclutamento di personale, sulla base di una serie di deroghe concesse dalla precedente giunta regionale. Mi auguro, che le professionalita' siano effettivamente necessarie al funzionamento delle singole aziende e non invece, costituiscano il frutto di una mediazione politica che nella maggior parte dei casi, prescinde dall'analisi del fabbisogno e dalle reali necessita' professionali ed organizzative connesse ad un efficiente erogazione del servizio. La situazione - ha sottolienato - e' drammatica anche perche', pur avendo sottoscritto il piano di rientro con i ministeri competenti, ancora oggi si e' allo stesso punto del 17 dicembre 2009. Gli adempimenti connessi agli impegni assunti sono rimasti lettera morta, le scadenze non sono state rispettate, ed ancora, paradosso dei paradossi, non si e' in grado di quantificare con certezza il disavanzo finanziario, nonostante l'aiuto dell'advisor KPMG. I documenti ufficiali parlano di 2 miliardi e 166 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Una voragine difficile da colmare, - ha proseguito - se non attraverso una decisa azione di governo, che deve essere condivisa da tutti gli attori del sistema sanitario regionale. A questi ultimi, chiederemo una assunzione di responsabilita' per i ruoli da ciascuno rivestiti, in ordine alle scelte che dovremo necessariamente assumere e che comporteranno sicuramente, una contrazione delle disponibilita' finanziarie per tutto il sistema. Dei nuovi ospedali non vi e' traccia e le procedure sono ancora in fase di definizione delle attivita' preliminari, pur essendo disponibili le risorse finanziarie. Per capirci, gli appalti non possono ancora essere svolti".
Medesima cosa, ha aggiunto, "dicasi per gli altri fondi disponibili al 2007 e destinati ad altri interventi, quali ad esempio l'adeguamento tecnologico e la messa in sicurezza degli ospedali. La nostra azione, quindi, va ad innestarsi in questo scenario desolante che richiede l'assunzione di drastiche decisioni, in linea con i principali obiettivi del piano di rientro, che deve essere in alcune sue parti operative rivisitato al fine di garantirne l'attuazione. Ma non sara' sufficiente tagliare gli sprechi, e' necessario pensare ad una nuova ed innovativa organizzazione della sanita' in Calabria. Pertanto, - ha detto ancora - sara' necessario porre in essere un'attivita' finalizzata alla razionalizzazione delle risorse ed alla valorizzazione delle professionalita' esistenti, eliminando quei centri obsoleti ed improduttivi, che costituiscono solo un costo non piu' sostenibile dal sistema. Si dovra' costruire attorno ai poli di eccellenza, che gravitano sul territorio calabrese, una sanita' territoriale che costituisce il primo momento qualificato di soddisfacimento della richiesta del paziente, completato da una ospedalita' pubblica e privata, che agisce in un rapporto di complementarieta' e di sussidiarieta'. L'integrazione, poi, con gli interventi sociali e di assistenza soprattutto agli anziani ed ai diversamente abili deve essere assicurata attraverso progetti e programmi finalizzati, che vedono il coinvolgimento delle associazioni "no profit" del territorio. Solo se riusciremo a dimostrare concretamente una inversione di tendenza rispetto al passato, - secondo il presidente - sara' possibile chiedere al governo una apertura di credito nei confronti della Calabria, che nel settore della sanita' registra le peggiori performance di tutte le altre regioni. Un sistema, che per raccogliere questa sfida di cambiamento virtuoso, abbisogna anche di un management adeguato, sia nel dipartimento regionale che nelle aziende sanitarie. Un management professionalmente qualificato per studi ed esperienze maturate nel settore incaricato, si' dalla politica, ma in una trasparente comparazione esclusivamente meritocratica e non legato alle logiche dell'appartenenza, che fino ad oggi hanno costituito la discriminante delle scelte. Se riusciremo in questa opera riformatrice, - ha affermato - governando l'emergenza e costruendo un nuovo sistema sanitario regionale, sono sicuro che nell'arco di un triennio, potremo risalire la china e garantire ai calabresi una sanita' efficiente".