LA SANA SATIRA DEL PONTE-ONLINE - OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE E PURAMENTE C ASUALE --------------------- MANCU LI CANI ------ PISSI PISSI BAU BAU
“Stop al randagismo. Niente cani e gatti vaganti a Cariati – garantisce Mastro Lindo – perché noi, in verità, pensiamo a tutto, anche alla pesca delle sarde, affrontando ogni problema con cognizione, grazie alla grande disponibilità del nostro amato Principe”.
Ed è vero, perché appena i virtuosi agenti della polizia municipale avvistano un randagio, arrivano, nel giro di qualche minuto, gli operatori di una ditta specializzata di Trebisacce che catturano le bestie e le curano amorevolmente in strutture all’avanguardia.
Un plauso vada al glorioso corpo dei vigili urbani che vedono tutto, “tranne – dice Mastro Lindo – le provvidenziali, benedette colate di cemento (in curva, sui dossi, sul demanio, sulle spiagge, sui prati, sugli orti e, finanche, nel cimitero) vero modello di buona e sana amministrazione. D’altra parte, in verità, non si possono accalappiare le costruzioni abusive: non abbaiano, accidenti a loro, e non si accucciano.
Comunque, nella lista degli accalappiati, Mastro Lindo ha conquistato, come al solito, un altro record nazionale: sono stati catturati, finalmente, Rin Tin Tin, Lassie, il commissario Rex e Gatto Silvestro.
“In verità sono il primo – si vanta Mastro Lindo – ad avere beccato in flagranza di reato certi famosi quadrupedi”.
Il successo di Mastro Lindo sta generando parecchia preoccupazione nel governo Berlusconi e, in particolare, nei consiglieri comunali di maggioranza e minoranza: vaganti come sono, temono di cadere anch’essi nelle maglie della meritoria associazione di Trebisacce.
“Ma sono troppi – si lamenta Mastro Lindo – ed in verità non sappiamo se lo spazio messoci a disposizione sarà sufficiente”.
Comunque, sembra che in giro non si veda più nessun consigliere comunale vagante, anche se continuano ad abbaiare a Palazzo Venneri: per fortuna non mordono.
I nostri informatori ci assicurano che Puffo Peppe Don, ad esempio, fa gargarismi a casa sua e non esce più; Pippi Calzelunghe scodinzola con grazia; Mimmo Tremonti conta gli ossi; Erre Moscia si esercita nell’arrotare la lingua e Catàvur (che canta come un cane) sta scrivendo e musicando la “Tarantella del cane sciolto pissi pissi, bau bau”.
Niente paura: si tratta, in fin dei conti, di randagi che sono sempre al guinzaglio del Principe, con regolare museruola, e fanno i loro bisogni a comando, mai nelle pubbliche vie, ma esclusivamente in Piazza Friozzi.
Che diamine! Siamo o non siamo caninamente educati?
Ma c’è fermento anche dall’altra parte, quella dei randagi di ritorno: Supermario reclama un pisolino; Tommy è impegnato nelle interrogazioni; Gianky Olio Extravergine non c’è perché sta imbottigliando; Totonno sta provando il Viagra; Fonzie pulisce la spiaggia; Gigi si sfoltisce la barba e l’Ape Maia, l’Inquinatrice della rete idrica, sta preparando un manifesto.
Mastro Lindo non mena il can per l’aia: “Il cane è il migliore amico dell’uomo; il cane è fedele (ma non come quell’eversivo del Fazio); il cane non mangia cane; il cane conduce una vita da cani; il cane è solo come un cane e, in verità, MONDO CANE!”
S’ode a destra un latrare di cani; a sinistra il ringhio di Mastro Lindo di cui si racconta una curiosa storiella accadutagli al pronto soccorso: "Dottore un cane mi ha morso un dito". "E l'ha disinfettato?". "No e' scappato subito!".