UCCIDE LA MADRE CON SEI FENDENTI, ARRESTATO GIOVANE A CATANZARO
(AGI) - Catanzaro, 6 mag. - Ha ucciso la madre al termine di una lite. E' accaduto la scorsa notte a Catanzaro, nel quartiere Lido, nell'abitazione sul Lungomare della citta' dove viveva la famiglia. La vittima e' Maria Concetta Sacco, 53 anni, insegnante elementare. A ucciderla, con almeno sei fendenti sferrati con un forchettone da cucina, e' stato il figlio Marco Umberto Caporale, 21 anni, che pare soffra di disturbi depressivi. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Catanzaro, il giovane sarebbe uscito di casa ieri sera e avrebbe avuto un'improvvisa lite con un coetaneo, colpito con una testata al volto. Poi, rientrato in casa avrebbe di colpo scaricato la sua rabbia contro la madre, mentre il padre si era allontanato per portare qualcosa in cantina. Sul posto sono giunti il medico legale dell'Universita' di Catanzaro, Giulio Di Mizio, e i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche. Sembra che negli ultimi mesi il ragazzo abbia sofferto di disturbi psichici che lo hanno portato a uscire di rado da casa.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, nella tarda serata di ieri, era giunta sull' utenza telefonica 112 di pronto intervento una telefonata con la quale si segnalava una violenta lite in famiglia in una zona del quartiere Lido, all'inizio di via Lungomare.La centrale operativa dei Carabinieri ha inviato sul posto le due pattuglie radiomobili a diposizione e quella della stazione di Catanzaro Lido. I militari, giunti sul posto in pochi minuti, hanno trovato la porta dell'appartamento aperta, il corpo esanime di una donna riverso a terra con una copiosa fuoriuscita di sangue. Con la vittima c'erano il marito, Franco Caporale, 62 anni, pensionato Telecom, e la figlia Emanuela, 27, terrorizzati e sotto schock, insieme ad alcuni vicini. L'unico figlio maschio della coppia, Marco, 21 anni celibe, incensurato, era barricato nella sua camera da letto. Per prevenire eventuaili intenti suicidi del giovane i Carabieniri hanno sfondato la porta della cameretta trovando l'omicida con le mani alzate, in stato confusionale, con la maglietta e le braccia ancora sporche del sangue materno. Vicino aveva un forchettone pure intriso di sangue, piegato dalla forza dei colpi. La vittima, insegnante alla scuola elementare del porto nel quartiere marinaro, era stata colpita piu' volte in piu' punti dal figlio colto da un improvviso raptus omicida, mentre, apparentemente in tutta tranquillita', i due conversavano in cucina. Il fendente mortale e' stato assestato con il forchettone all'altezza della giugulare. Il ragazzo, sempre secondo i militari,si e' reso conto di quanto accaduto solo quando, accompagnato dai carabinieri, ha varcato le porte del carcere.