OSPEDALE: LOIERO CONFERMA A SKY LA RICONVERSIONE DI 12 OSPEDALI – PETRAMALA INSISTE CHE C’E’ STATO UN ERRORE NEL FORMULARE LA DELIBERA 87 – MARIO SERO DENUNCIA CHE NESSUNO DEGLI IMPEGNI ASSUNTI SONO STATI MANTENUTI – LA GIUNTA COMUNALE ? “IMPUGNIAMO IL PROVVEDIMENTO – (ED IO PAGO)
Cariati - Qualcuno ha definito la riunione del Consiglio comunale di giovedì sera, riunitosi per discutere sulla vicenda dell’ospedale di Cariati, una perdita di tempo e la solita passerella per sentire sempre le solite promesse e i soliti impegni da sempre disattesi. La partecipazione del Presidente dell’ASP, Franco Petramala, doveva essere la sorpresa della serata, una presenza che è servita solo a giustificare l’errore della Giunta Regionale che, invece di riconoscere i 60 posti letto al “Cosentino” ne aveva assegnati 59, motivo dell’esclusione dalla rete regionale degli ospedali. La controprova è arrivata proprio oggi, 19 marzo ore 15,35, nel corso del confronto su Sky tra Loiero e Scopelliti. A proposito di Sanità, Loiero, incalzato sul deficit della Regione ha testualmente detto: “Abbiamo già messo in atto il Piano di Rientro giusto accordo con il Governo centrale. Infatti, abbiamo già convertito 12 ospedali in “case della salute” che ci consentirà di avere un notevole risparmio ai fini economici….” Allora, la domanda sorge spontanea: se Loiero dichiara che ha già convertito, non 11 ma 12 ospedali e tra questi Cariati, vorremmo sapere perché si finge di credere ancora alle chiacchiere di chi pensa di impugnare un atto della Giunta regionale per risolvere un problema già compromesso? Allora perché della presenza di Pretamala? Forse doveva servire a qualche politico nostrano a giustificare il fallimento di un’operazione fallita. La verità è che Cariati non ha alcun peso politico a tutti i livelli solo così si giustifica la chiusura del “Cosentino” mentre prendiamo atto, ancora una volta, che quanti hanno promesso il loro intervento per salvare l’ospedale (ci riferiamo a tutti i rappresentanti dei partiti o raggruppamenti politici) per l’ennesima volta ci hanno preso in giro.
Ad introdurre i lavori del Consiglio è stato il sindaco di Cariati. Subito dopo è intervenuto il Direttore Generale dell’ASP di Cosenza Franco Petramala, il quale ha messo subito le mani avanti ed ha detto di “non essere la controparte in questa vicenda”. Ha spiegato che il Governo Regionale è stato costretto a ridurre la rete ospedaliera di 11 unità, trasformandoli in casa della salute, giusto accordo con il Governo, come previsto dal Piano di Rientro proposto dalla Regione Calabria allo stesso Governo. “Cinque ospedali, ha detto Petramala – sono stati già convertiti in “case della salute”, per gli altri sei, la conversione sarà operativa entro il prossimo 10 maggio. La delibera 87 contiene gli ospedali da ridimensionare e tra questi c’è quello di Cariati. Ritengo ci sia un grossolano errore di lettura che va corretto perché, evidentemente, la commissione che ha redatto la delibera non ha recepito la nostra delibera” dove assegniamo all’ospedale di Cariati 79 posti letto.
All’assemblea era presente il sindaco di Mandatoriccio, Donnici, il quale ha lamentato l’assenza dei sindaci degli altri 13 Comuni “quasi in segno di rassegnazione” e quello di Crosia. Aiello, che ha messo in evidenza lo scarso interesse per le comunità di questo territorio.
Duro e puntuale è stato l’intervento del capogruppo del PD Mario Sero , il quale ha elencato i cinque punti dell’accordo sottoscritto avanti il Prefetto di Cosenza il 25.08.2009 alla presenza dei membri del comitato,sindaco compreso, e del presidente dell’ASP di Cosenza:
1) acquisto e dotazione di una TAC
2) reparto di lungodegenza e riabilitazione intensiva;
3) riabilitazione cardiologia;
4) adeguamento della sala operatoria a norma di legge dopo l’intervento dei nas;
5) assunzione di un congruo numero di anestesisti ;
il tutto ovviamente nella comune volontà di mantenere l’ospedale di Cariati nella rete ospedaliera e non casa della salute.
Il consigliere Sero ha “evidenziato” al Dott. Petramala che “NESSUNO” dei punti dell’accordo è stato mantenuto, sicchè, se l’ospedale di Cariati è stato ridotto nella situazione nella quale si trova, ciò è dovuto al disimpegno della stessa dirigenza aziendale.
In risposta il Dott. Petramala ha detto testualmente “è una vergogna che l’ospedale di Cariati dopo quindici anni non abbia ancora una TAC” ,sostenendo di non avere ancora in bilancio i fondi necessari per l’acquisto dello strumento.
In ogni caso ha ribadito che l’ospedale di Cariati ha ben 79 posti e va pertanto inserito nella rete ospedaliera, chiarendo di avere chiesto alla regione ed in particolare a Guerzoni di correggere il macroscopico errore in cui è incorso la giunta Regionale nella adozione della delibera n.87 del 2010.
Nel corso del Consiglio molti sono stati gli interventi che hanno contribuito ad arricchire il dibattito.
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