ANCORA UNA VOLTA I NOSTRI SERVIZI “DISTURBANO” I MANOVRATORI – PER CHI DOVREBBE SERVIRE I CITTADINI, NOI DEL PONTE-ONLINE, SIAMO COME IL FUMO NEGLI OCCHI – LA NOSTRA COLPA? INFORMARE CORRETTAMENTE I CITTADINI
CARIATI - Superare le incertezze e risolvere le alternative, superare l’ignoto e raggiungere il noto; in una parola: informare. Informare significa “dare forma alla mente”,guardare alla realtà delle cose con occhio critico e puntuale, analizzare il dato certo e fornire soluzioni. L’attività dell’informare nasce da un senso di dovere verso l’altro, verso il singolo, verso la collettività, verso un paese dilaniato da dieci, cento, mille problemi. Non vogliamo fare gossip noi del Ponte on-line, non vogliamo criticare o spodestare alcuno dal “trono”, anche perché il “trono” sta li e non si muove; ne tanto meno avochiamo a noi la facoltà di risolvere problemi per la cui soluzione sono preposti impiegati, dipendenti e tecnici puntualmente e normalmente remunerati per il lavoro svolto.. svolto? A dirlo sarà la voce dei fatti.
Il dato certo che salta all’occhio è che di problemi se ne rilevano ogni giorno,ma ogni giorno la storia è sempre la stessa; il marcio è lasciato li a marcire,” in questo marcio ci siamo noi vermi di terra” che cerchiamo di ripulire lo scempio, ma calpestati dà chi da aria alla bocca dell’ingiuria. Sarà questo un altro dei tanti motivi per cui non si riesce mai ad andare oltre e ad affrontare i propri compiti con la diligenza del buon padre di famiglia. In fin dei conti, ogni paese è come una grande famiglia e tutti sono chiamati a prestare il proprio contributo. Bisognerebbe anche risparmiare in una buona famiglia, ma, ahimè, c’è sempre qualche “Caino” che pensa a se stesso.
Un ultimo preambolo: nessuno si senta attaccato, la nostra voce vola sopra le parole, e si posa sulle cose che, più di altre, meritano attenzione.
I problemi del giorno riguardano la rottura di una fogna in via Stabilimento, segnalato da un cittadino all’ufficio tecnico, il quale si è dimostrato reticente e ingerente persino nel rispondere al primo, e lo scempio della strada bellavista, abbandonata e lasciata a marcire fra erbacce e lampioni rotti, priva di panchine e inquinata da ogni male. In ordine al primo problema, pare d’uopo riportare alla memoria l’art 51 c.2 l.142/1990 il quale dispone che spettano agli organi elettivi (tra cui il sindaco)i poteri d’indirizzo e di controllo,mentre la gestione amministrativa è attribuita ai dirigenti; pertanto sussiste la responsabilità del Sindaco quando egli non eserciti efficacemente tali poteri in materia ambientalistica. In ordine alla seconda questione, noi del Ponte-online ci siamo pronunciati già troppe volte, tanto che ripeterci sembrerebbe controproducente. Per la cronaca, dopo la nostra segnalazione video, il problema è risolto.
Eppure basterebbe un niente per ovviare a tali dispiaceri: basterebbero quei soldi di cui nessuno conosce l’esistenza, basterebbe porre fine a ad uno pseudo odio politico e di parte e pensare a rendere più bello e abitabile un paese che ha tante risorse e tante potenzialità immobilizzate e congelate nel tempo.
Il problema della strada bellavista ha dell’imbarazzante e dell’assurdo se si pensi al fatto che i soldi investiti per la sua realizzazione sono stati corrisposti dalla provincia di Cosenza; dopo la realizzazione nessuno ha più mosso un dito per valorizzarla e ripararla. Pare inoltre che sia stato firmato un Protocollo d’intesa per la realizzazione,in quel luogo,di un parcheggio che già l’estate scorsa avrebbe dovuto essere operativo e funzionante;tanto clamore pubblicitario per favorire qualcuno,molte ombre,ancora stavolta,circa la destinazione delle somme che dovevano essere destinate alla realizzazione dell’opera stessa.
E ancora una volta, tante parole e pochi fatti, tanta ingerenza e poca concretezza. Le conclusioni sono sempre le stesse, come sempre uguali e irrisolti sono i problemi che cerchiamo di affrontare giorno per giorno. Ma come se tutto questo non bastasse, si da sfogo anche all’ironia, un ironia spicciola come spicciola è la filosofia di chi dovrebbe lavorare anziché “politicizzare”. Politica non è far polemica, cosi come l’informare; ma forse l’etichetta di piagnoni è ormai cosi nostra che non se ne potrebbe più fare a meno. Chiudo con un quesito,nella speranza,un giorno,chissà,di trovare una risposta soddisfacente: a cosa serve ricordare i problemi in sede di elezioni se poi,una volta poggiato il deretano sul “trono”, ce se ne dimentica?