INCHIESTA SULLE”LAMPARE” DI ALADINO DEL LUNGOMARE DI CARIATI-“BUIO SU STRADE E VERITA’”




DI GIUSY RUSSO
Luci soffuse,il mare calmo della sera,la luna piena. Sembra quasi un mite paradiso terrestre il lungomare di Cariati, ma l’illuminazione circostante è ingannevole,in tutti i sensi. Qualcuno direbbe che far polemica è un’arte e che è un gusto di molti,ad altri basterebbero i semplici fatti,o per meglio dire,il nesso tra parole e fatti potenziali,rapporto che dovrebbe tradursi in “risultati”. I risultati ci sono,ma sono i soliti, ancora per questa volta (e non solo). Non chiamatela “arte del piangersi addosso”,chiamatela semplicemente “inerzia”. Premesso che,qualunque cosa si dica,la polemica non manca mai, l’inchiesta in questione vuole denunciare il fatto materiale, non chi l’ha posto in essere; anche su questo c’è da “far luce”. L’opposizione ha già una sua risposta,ma a noi del Ponte-online e ai cittadini interessa solo il bene comune.
Il problema: il nostro lungomare gode di scarsa illuminazione;le conseguenze sono varie e sono fra le più raccapriccianti. Si pensi ai bambini che giocano nel parco, si pensi al rischio di incidenti stradali(tanto per cambiare), si pensi al rischio che corrono i pedoni che vogliono concedersi una passeggiata notturna,perché no?! Infatti il livello di luminanza della superficie stradale,come ben sappiamo, influisce sulla capacità percettiva di un conducente; il potere di rilevazione aumenta all’aumentare della luminanza media del manto stradale. L’ andamento dipende dall’uniformità e dal grado di abbagliamento prodotto dall’impianto. Ai fini di una buona percezione visiva è fondamentale il rapporto tra luminanza minima puntuale e luminanza media della strada; tale rapporto, secondo la norma UNI 10439,non deve mai essere inferiore a 0.4 perché ad un valore inferiore corrisponde un potere di rilevazione minore.
Il fatto: il lungomare cariatese ospita ben 86 lampioni che nel complesso non offrono l’illuminazione prevista dalla norma.
La domanda: perché? Anche se, ormai, chiederselo sembra scontato.
Chi si intende di illuminazione pubblica sa bene che ogni lampione dovrebbe offrire una certa quantità di luce; pare che i lampioni che percorrono il lungomare di Cariati non siano tali da offrire un minimo di luminosità forse danneggiati e pare che i lavori dell’impianto sia nella completa violazione delle norme previste dalla gara d’appalto; anche su questo c’è da “far luce”.
Per le conclusioni noi del Ponte-online ci chiediamo e chiediamo; qualcuno ha sbagliato? Ha voluto sbagliare ? Qualcuno ha agito in buona fede ?, Ci sono state delle ingerenze esterne sull’esecuzione dei lavori ? Ecco su tutto questo i navigatori chiedono a chi di competenza di “far luce” per la trasparenza e nella legalità.
Ad oggi troppe incertezze, troppa incuranza e poca verità. Insomma, in casi del genere il “genio della lampada” sarebbe più che utile.
E invece ci ritroviamo punto e a capo,da dove siamo partiti, dal condannare, dal criticare,dal denunciare dato che è cosa buona e giusta, ma forse sarebbe il caso che ci ritrovassimo finalmente ad avere ciò che ci spetta: chiarezza!
Chiarezza sui fatti e sulle cose, luce sulla verità, aldilà di ogni presa di posizione o di ogni partito; e forse è proprio questo che manca a Cariati, l’unione, l’andare oltre e l’agire per il bene di tutti, che tanto a far polemica siamo tutti “geni della lampada”. Bisogna dare a “ciascuno il suo”, assumersi certe responsabilità che non possono essere omesse e negate;l’oscurità esiste per essere illuminata, e cosi ogni verità.
Esattamente poche ore fa i capogruppo consiliare del Partito Democratico,Mario Sero,ha inviato un’interrogazione per sapere se e come l’amministrazione comunale intende agire. E si spera,nel solo ed esclusivo interesse del paese e dei suoi cittadini.



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