A TEMPO DI TARANTELLA LA CARIATESE CHIUDE I BATTENTI - ANCHE QUESTA IDENTITA' SPARISCE






Cariati - Francesco Loiacono Chi salva la Cariatese?
Mancano soltanto due giorni al termine delle iscrizioni per partecipare al prossimo campionato di Prima Categoria.
La cordata rappresentata dal duo Franco – Greco ha già fatto capire di non essere più disponibile ad ulteriori sacrifici, affidando l’intricata matassa all’amministrazione comunale.
Da Palazzo Venneri non trapela però alcuna novità e probabilmente non esistono imprenditori vogliosi di acquistare la gloriosa società biancoblu.
Così la Sportiva Cariatese, nata nel 1945, dopo 64 anni di storia è sull’orlo del fallimento: tutto ciò è inimmaginabile ed ingiustificabile per una delle società dilettantistiche più rinomate dell’intera Calabria, e non solo.
Non potrebbe esserci un capolinea più misero per una città e per della gente che ha visto atleti quali Tosto, Cozza e Montesanto calcare lo storico campo del Comunale, giungendo sino alla D e sfiorando persino la C2, ricevendo sempre complimenti ed ammirazione da parte degli avversari.
Ci sono comunque molte perplessità sull’operato della dirigenza nell’ultimo anno: a parte la pessima gestione del gruppo, che forse si sentiva poco stimolato e non riponeva fiducia nella società, non si capisce come mai, nonostante le laute somme di denaro offerte dal comune, il problema stipendi sia diventato un tormentone.
Numerosi calciatori, infatti, hanno abbandonato la squadra, lamentando l’irregolarità o l’assenza dei pagamenti: così pezzi pregiati come Covello, Scarpello, Montesanto, Magliarella e chi più ne ha più ne metta, sono volati verso altri lidi maggiormente generosi dal punto di vista economico.
Di conseguenza la maggior parte della rosa è stata composta da ragazzi non ancora maggiorenni che, ovviamente, non hanno intascato neppure un euro.
Per carità, la Cariatese si trovava in Promozione, nessuno pretendeva lo stipendio di Ibrahimovic, anche se sorge lecita una domanda: i soldi ricevuti dall’amministrazione come sono stati gestiti?
Forse sarebbe corretto assumersi le proprie responsabilità e non fare soltanto la parte della vittima; anche perché restano soltanto due giorni e le speranze di evitare il baratro sono residue. Servirebbe un vero e proprio angelo caduto dal paradiso per scongiurare il peggio.
Chissà quali saranno le sensazioni della gente passeggiando la domenica e accorgendosi ogni volta che il vecchio Comunale è sempre deserto, solitario, depresso, nostalgico dei tempi passati, durante i quali trovare uno spicchio dello stadio vuoto poteva essere soltanto un’illusione ottica.
Si navigatori, perché la crudele verità è questa: la Sportiva Cariatese dopo 64 anni di storia sta fallendo. E pensare che quando tutto iniziò, gli strascichi della seconda guerra mondiale erano ancora lampanti. Fu da quel giorno che tantissimi comuni mortali scelsero la Cariatese come ancora di salvezza, aggrappandovisi fino ad oggi, con la speranza di attenuare il torpore della vita quotidiana.
Adesso tutto questo, probabilmente, è sul viale del tramonto. Chi l’avrebbe mai detto?



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