Lampioni sul lungomare: “guarda come dondolo, guarda come dondolo”, alla faccia di chi avrebbe dovuto intervenire e non è intervenuto. Sindaco provvediamo? Grazie




CARIATI - I residenti del Lungomare Cristoforo Colombo sono sul piede di guerra.
Un lampione, staccatosi dai supporti a causa del maltempo dei giorni scorsi, ciondola pericolosamente sulla testa degli abitanti, col rischio che possa crollare da un momento all’altro.
Ma ecco cosa dicono i cittadini: “Quando ci siamo accorti dell’inconveniente, abbiamo avvisato immediatamente gli uffici comunali competenti i quali hanno provveduto a delimitare la circonferenza della area ed a rattoppare, alla meno peggio, la lanterna, che ora oscilla al minimo alito di vento. La soluzione avrebbe dovuto essere provvisoria, ma da settimane siamo ancora al punto di partenza. Qui giocano bambini; qui si parcheggiano auto. Noi vogliamo solo che si rimetta a posto il fanale o che, al limite, si tolga definitivamente dal palo che lo regge. Tanto, nelle condizioni in cui si trova, per noi è solo una minaccia”.
Qui il vento che viene dal mare soffia, naturalmente, con particolare insistenza ed aumenta l’azzardo di una improvvisa e rovinosa caduta del manufatto che potrebbe arrecare danni, anche seri, a persone o cose.
Mentre stiamo immortalando il corpo morto del lampione, giunge una pattuglia della polizia municipale.
Gli agenti fotografano tutto e, saputo a chi è stata fatta la segnalazione dell’inconveniente, scrollano le spalle e strofinano pollice ed indice, nel classico gesto che indica i quattrini. Che non ci sarebbero.
“Era prevedibile – ci spiega la gente – perché anche nei giorni di pioggia abbondante, quando le onde riversano ogni sorta di detrito sull’asfalto, nessuno pensa a ripulire la strada. Tutto è demandato alla sensibilità del singolo che si presta volentieri a dare una mano. Ma quando proprio non si può, come nel caso in esame, che ci pensino i tecnici del comune, per favore”.

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