Amministrative 2011 – A...A...cercasi politici e non per il rinnovo del consiglio comunale


Si cerca di costruire, da più parti, un gruppo più o meno “omogeneo” non politico ma civica. Ci riusciranno i nostri eroi?



CARIATI – Elezioni comunali di maggio: nulla ancora è stato deciso nelle lunghe riunioni carbonare tra gruppi politici e grandi portatori di voti in libera uscita.
Le uniche certezze, suscettibili di improvvise modifiche notturne, come la prassi insegna, fino all’ultimo giorno utile della presentazione delle liste ci dicono che, allo stato, gli elettori sarebbero chiamati a scegliere fra tre raggruppamenti.
Andiamo con ordine.
È chiaro, ed anche legittimo, che il “nemico” da battere è il sindaco socialista uscente Filippo Giovanni Sero, sostenuto da una coalizione bipartisan, il quale, nonostante le bordate che gli provengono da ogni dove, è già allenato a schivare i colpi: lui, ed il gruppo che lo ha sorretto negli anni della sua consiliatura, parano gli uppercut delle opposizioni con serafica noncuranza, certi che i cittadini premieranno il proficuo lavoro dell’esecutivo.
A contrastare lo zoccolo duro dei socialisti cariatesi (probabilmente, ed è un titolo di merito, gli unici eredi della passione progressista del glorioso Psi) ci sarebbe, il condizionale è d’obbligo, una cordata che farebbe capo al consesso civico della “Lista per Cariati”, attuale prevalente gruppo di minoranza, formata da varie “anime” di medesima dottrina, sempre che l’ideologia abbia ancora un senso.
Mpa, Idv, Api e Pdl stanno provando a discutere con la “Lista per Cariati” sotto l’egida di un denominatore comune: fare fuori l’attuale esecutivo, da essi giudicato inconcludente e dannoso.
Ma pare che ci siano frizioni insanabili.
Intanto la “atipica”, probabile alleanza tra l’Italia dei valori (Di Pietro) e Pdl (Berlusconi) sconfessa, a livello nazionale, un eroico furore che contrappone i due partiti, antitetici su tutto.
Conoscono i vertici provinciali, regionali e nazionali dei citati partiti lo strano “inciucio” che potrebbe consumarsi a Cariati?
Giacché, a quanto riferiscono persone vicine ad ogni gruppo, si starebbe consumando una rottura determinata da autentici “paletti” che ognuno impone all’altro, la “strana cosa” appare, ad oggi, assai improbabile.

Ci sarebbe un diktat che a qualcuno sta stretto: quello di non “parlare” (mai ed assolutamente mai) con Il Pd e l’Udc.
Ora, questi due partiti, corroborati dai Socialisti Uniti di Zavettieri, hanno stretto una santa alleanza, uniti dall’obiettivo comune di eliminare il Filippo Giovanni Sero”; da una visione d’assieme, tutto sommata condivisa e, alla luce del recente idillio fra i vertici nazionali dei rispettivi partiti e da un impegno “reale” volto a risolvere i problemi minimi dei cittadini.
Magari ci stiamo divertendo con le ipotesi senza che nessuno ci indichi idee, le stesse, diceva Mark Twain, che bisognerebbe lasciare sempre in cielo: “Non c’è n’è una che, scendendo in terra, non abbia fatto una capatina al bordello”.
Però, di “bordello” (sostantivo da leggere nel senso etimologico del termine) non pare vi sia traccia, per fortuna, a Cariati.
Piuttosto bisognerebbe parlare di mischia, baraonda, pasticcio, zibaldone, tutti atti generati da un unico, e giusto, obiettivo: vincere le elezioni.
Per chi, in nome di cosa e a favore di quale interesse, non si sa.
Ma, per favore e rispetto dei cittadini non sudditi, si faccia chiarezza.

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