LE ULTIME DALL’OSPEDALE – SCOPELLITI CONFERMA LA CHIUSURA DEFINITIVA DEL “COSENTINO – CONTINUA LA PROTESTA DEI CITTADINI CHE MANTENGONO IL BLOCCO DELLA SS 106 – AMAREZZA DELUSIONE E SCONFORTO DEI SINDACI CHE SI SONO PORTATI A CATANZARO PER ASCOLTARE LA “SENTENZA DEFINITIVA SULL’OSPEDALE”




CARIATI – Pasquale Loiacono - Questione sanità. Mentre continuano i blocchi stradali sulla 108, che stanno creando incredibili disagi alla circolazione di tutta la regione, lui , il sindaco Filippo Giovanni Sero, reduce dalla presentazione del Piano di rientro in quel di Catanzaro, non ha alcun motivo per essere soddisfatto.
E d’altra parte egli stesso era consapevole che le “cose” sarebbero andate come previsto dal commissario governativo alla sanità Scopelliti.
Sero giunge a Catanzaro, nella “Casa della cultura” assieme ai colleghi sindaci di Crosia, Mandatoriccio, Scala Coeli, Pietrapaola, Campana, Terravecchia, Umbriatico, Calopezzati, Cropalati, Longobucco e Caloveto, che indossano, rigorosamente, la fascia tricolore, la stessa per la quale, in questi giorni di passione, sono stati ritenuti “indegni”.
Filippo Giovanni Sero, assurto a simbolo della rivendicazione civile del diritto costituzionale alla salute, s’imbavaglia, ed agita tra le mani un fischietto, uno di quelli usati per “l’agguato” di Cosenza a Scopelliti e per il quale si sono addirittura avanzate interrogazioni parlamentari al Ministro degli interni Maroni: “Chi ha comprato quei fischietti?”.
Ecco il dramma della Calabria, riportato in tutta evidenza dai media nazionali: sapere se dietro all’acquisto dei fischietti “calibro 9” ci siano i servizi deviati o qualche loggia massonica che trama contro il governatore calabrese e vuole sovvertire l’ordine costituito.
Non la ‘ndrangheta; né il malaffare dei colletti bianchi; e neanche la corruzione negli apparati delle istituzioni, ma solo, ed esclusivamente, i “sovversivi” fischietti.
Il presidente, relativamente allo Jonio cosentino, ribadisce quanto espresso nell’ultimo mese: “Nella Calabria del Nord (espressione mutuata dalla Lega di Bossi, ndc) ci saranno due ospedali spoke (letteralmente “raggio”) a Rossano – Corigliano e Cetraro – Paola e 14 ospedali generali, Altri presidi saranno chiusi o riconvertiti e creeremo anche specializzazioni nuove, come il centro regionale per la Sla (la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia degenerativa, ndc)”.
Intanto continua a Cariati il blocco stradale, una vera e propria battaglia alla quale partecipano tutti i cittadini del Basso Jonio.
Nessuno ha voglia di mollare, anche se le notizie che giungono da Catanzaro sono di quelle che lasciano l’amaro in bocca, un pugno nello stomaco di una popolazione inerme, privata del diritto ad essere curata rapidamente e nel migliore dei modi”.
Filipp Giovanni Sero, rispondendo alle domande dei numerosi giornalisti che aspettavano proprio lui, ha spiegato che "nel precedente piano stilato dalla giunta Loiero l'ospedale di Cariati aveva un orientamento medico-riabilitativo, mentre oggi non è più cosi”.
Le stesse critiche aveva avanzato in un faccia a faccia televisivo con il consigliere rossanese del Pdl Giuseppe Caputo, al quale aveva ribadito la scelleratezza di certe scelte: “"Tra Crotone e Policoro (Lucania) l'unico presidio è rappresentato dagli ospedali riuniti di Rossano e Corigliano. E senza fare retorica, ci spiega qualcuno come si fa a raggiungere il primo pronto soccorso utile da un paesino di montagna senza rischiare seriamente la vita? E ci spiega qualcuno perché, contrariamente alla norma nazionale che prevede 4 posti letto su mille abitanti solo quaggiù, unico caso in Italia, siamo ad un rapporto di 1 su mille?”.
La lotta s’inasprisce sempre più, e non sono da escludere ulteriori azioni davvero eclatanti.

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